I dati del Viminale indicano un’affluenza intorno al 30% in Italia.
L’Emilia-Romagna raggiunge il 38% circa, seconda in Italia dietro la Toscana dove ha partecipato al voto il 39% degli aventi diritto. Bologna è la città della regione dove si è votato di più, con percentuali superiori al 42-44%, ma nemmeno sotto le Due Torri si raggiunge il quorum, per nessuno dei cinque quesiti. Via via che arrivano i dati parziali sull’affluenza, si conferma che anche lungo la via Emilia l’obiettivo del 50% è stato mancato di diverse lunghezze.
Il primo quesito, quello per ripristinare l’articolo 18 nelle aziende sopra i 15 dipendenti (la reintegra per i licenziamenti senza giusta causa), è stato quello con la quota più alta di voti, il 38%.
Flop del quesito sulla cittadinanza: quasi il 40% di chi è andato alle urne ha votato no al quesito sull’accorciamento dei termini (da 10 a cinque anni di residenza) per ottenere la cittadinanza italiana. Anche a Carpi il no ha sfiorato il 40% (39,64%)
Bologna registra il record regionale di votanti, seguita da Reggio Emilia, dove si sono recati ai seggi il 42% dei cittadini. È Rimini, invece, la città dove si è votato di meno: alle urne appena il 31,1% degli elettori.
Il voto a Modena e provincia sfiora il 40% (39,37%) degli aventi diritto, il 9% in più della media nazionale (30,58%) e l’1% in più della media regionale (38,09%). Il voto a Modena città arriva al 43,88%, con “significative” percentuali anche in altri Comuni, come Nonantola (46,23%), San Cesario (45,99%), Soliera (44,49%), Campogalliano (44,01), Castelfranco (43,88), Carpi (42,49%), Ravarino (42,45%)
Con il 52,84% dei votanti il Comune di Fabbrico, nella Bassa, è l’unico dei 42 della provincia di Reggio Emilia ad aver sfondato il quorum necessario nella tornata elettorale del referendum per cui si è votato domenica e lunedì.
Il voto a Carpi sul sito del Ministero dell’Interno https://elezioni.interno.gov.it/risultati/20250608/referendum/scrutini/italia/080500050