Sono numerosi i minimarket, perlopiù gestiti da stranieri, che hanno aperto in centro storico e non solo. Esercizi “di vicinato del settore alimentare e misto”, questo il nome tecnico, dove vengono vendute fino alle 22 anche bevande alcoliche e davanti ai quali, in più occasioni, si sono creati disordini di ordine pubblico a causa di capannelli di persone ubriache e moleste. Situazioni che esasperano coloro che risiedono nelle vicinanze di tali esercizi e che chiedono a più riprese un giro di vite su tali aperture e maggiori controlli. Il Regolamento urbano di Polizia Locale delle Terre d’Argine vieta, dalle ore 22.00 alle 6.00 del giorno successivo, “al fine di garantire la sicurezza dell’abitato, l’incolumità pubblica e l’igiene del suolo nelle ore notturne”, la vendita “per asporto di alimenti e bevande poste in contenitori di vetro da parte dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande”. E, ancora, il regolamento vieta dalle ore 20.00 alle ore 06.00 del giorno successivo, il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, “a esclusione di quello effettuato presso i plateatici degli esercizi pubblici negli orari di svolgimento dell’attività”, nei parchi e in tutto il centro storico.
Come i comuni possono intervenire per evitare che il consumo di alcol nei pressi degli esercizi di vicinato, dove è possibile rifornirsi con facilità e a prezzi contenuti, possa dar luogo ad assembramenti, schiamazzi e criticità?
Il Comune di Modena dà l’esempio, dando un deciso giro di vite: dal 20 giugno gli esercizi di vicinato (fino a 250 mq di superficie) che si trovano nel centro storico e in altre strade vicine alla corona dei viali dovranno chiudere alle 20 e non potranno riaprire prima delle 6 del giorno successivo. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal sindaco Massimo Mezzetti a tutela della tranquillità dei residenti e del decoro urbano in vista dell’avvio della stagione estiva. La misura avrà una durata iniziale di un mese, fino al 19 luglio, con la possibilità di essere prorogata. La decisione nasce anche a seguito delle analisi svolte all’interno del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e dalla valutazione che vietare la sola vendita delle bevande alcoliche è facilmente eludibile e non puntualmente controllabile. La chiusura di questi esercizi alle 20 è stata ritenuta la più idonea a garantire una ordinata e serena frequentazione degli spazi pubblici intervenendo per evitare gli assembramenti nelle aree esterne nelle quali l’abuso di alcolici determina disturbo e degrado urbano. “E’ importante – ha spiegato il primo cittadino modenese – varare provvedimenti che possano essere efficaci e di cui si possa esercitare un controllo adeguato”.
Carpi imiterà la Città della Ghirlandina limitando gli orari di apertura dei minimarket etnici che vendono alcolici o resterà a guardare?
Jessica Bianchi