Per dipingere una parete grande non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello! Impossibile per chi ha seguito il Consiglio Comunale di ieri sera, giovedì 29 maggio, non sorridere ripensando al famoso claim…
La discussione relativa all’approvazione del Regolamento Comunale per i diritti, il benessere e la tutela degli animali, si è infatti prestata a qualche simpatico siparietto. Tutti, lo premettiamo a scanso di equivoci, hanno elogiato la redazione del documento, sostanzialmente un facsimile di quello approvato a fine 2023 dal Comune di Novi di Modena, ma non è mancata qualche chicca.
Il regolamento, partito da un impulso della Lav, ha chiarito l’assessore Serena Pedrazzoli, “pur non introducendo nulla di nuovo dal momento che gli animali sono già tutelati da normative europee, nazionali e regionali”, nasce dal bisogno di “garantire la tutela degli animali d’affezione dentro e fuori l’ambiente domestico e al contempo di accrescere la sensibilità verso i loro bisogni. Sarà inoltre utile per disciplinare la corretta detenzione e conduzione degli animali nelle aree esterne pubbliche e assicurare la tutela della salute pubblica”.
Un fronte, quello della salvaguardia del decoro e dell’igiene, fondamentale soprattutto in considerazione dello stato deplorevole in cui versa il centro storico, quotidianamente lordato dalle deiezioni dei cani. Nel regolamento si legge che d’ora in poi “dovrà essere impedito, per quanto possibile, che gli animali urinino sotto i portici” e che l’urina nelle aree pubbliche, ivi comprese quelle verdi, “dovrà essere dilavata con acqua”. “I proprietari dovranno avere obbligatoriamente con sé dell’acqua. Serve una bottiglietta, un bottiglione o una tanica?, chiede Monica Medici (Carpi Civica). “Ma in parchi e giardini come si può lavare l’urina? Tale obbligo in quei contesti va preso alla lettera?” domanda Giulio Bonzanini (Lega).
Parola d’ordine secondo il responsabile del Servizio Qualità ecologico ambientale presso il Settore Ambiente – Transizione Ecologica, Alberto Bracali, è buon senso. “Non abbiamo stabilito a priori le dimensioni del contenitore. Il volume sarà in funzione del proprio animale. Piccolo cane, piccola bottiglia; grande cane, grande bottiglia. Tutto spetta al buon senso del conduttore dell’animale e a quello di colui che vigila sull’applicazione della norma. Certo è che il proprietario di un cane che urina in un prato non verrà mai multato, tema diverso se invece la superficie è un muro, una colonna o un portico… Insomma il conduttore deve educare il proprio animale a far pipì nel luogo corretto… ma non ci sono divieti assoluti”.
Pronta la risposta della Medici che avrebbe auspicato una maggiore stretta: “chi possiede un animale è anche responsabile dei suoi bisogni fisiologici. Non si può farlo defecare in piazza, ricordo che esistono i pannolini per cani” e, inoltre, ha puntualizzato, “se fossero gli animali a votare questo regolamento avrebbero molto da ridire”.
E se il consigliere Tommaso Casolari (Fratelli d’Italia) ha richiamato l’attenzione sul fatto che “gli animali non hanno ancora la possibilità di scrivere atti esecutivi” il vero problema è di certo un altro, ovvero l’applicabilità del regolamento. Le leggi che tutelano gli animali ci sono già, ma le multe che sanzionano comportamenti non consoni si contano invece sulle dita delle mani. Tema questo rilanciato anche da Marinella Meschieri (Pd): “se vogliamo che le norme vengano rispettate, dando multe a chi non le applica servono agenti. Confidiamo che l’Opposizione si faccia portavoce davanti al Governo affinché la questura passi di livello e possano aumentare gli agenti e i controlli”. Immancabile poi il riferimento al genocidio in corso a Gaza: “mentre noi siamo qui a parlare di tutela degli animali – ed è assolutamente lecito – assistiamo alla totale mancanza di condanna da parte del Governo nei confronti di chi sta annientando un intero popolo. Un silenzio assordante verso il valore della vita umana di cui mi vergogno per loro e per chi li sostiene”, ha sottolineato la consigliera Elena Brina (Pd). A darle man forte Meschieri (Pd) che aggiunge, “vorrei che l’empatia dimostrata verso gli animali venisse mostrata anche per gli esseri umani. E poi mi chiedo: in tutti i teatri di guerra, a partire dalla Palestina, che fine fanno gli animali quando non hai null’altro da mangiare?”.
L’unica a essere entrata approfonditamente nel merito del regolamento è stata la consigliera Federica Boccaletti (Fratelli d’Italia): “oggi è stata approvata dal Senato una norma che inasprisce le pene per i reati contro animali, segnando un vero e proprio cambiamento di paradigma. Gli animali devono essere tutelati in quanto soggetti tutelari di diritto. Il regolamento comunale è uno step fondamentale: non siamo tenuti ad amarli ma siamo obbligati a rispettarli garantendo loro tutela e benessere. Avrei voluto che questo documento fosse stato redatto prima, contestualmente a quello di Novi, anche perché il testo non ha subito modifiche sostanziali.
Auspico si possa arrivare a un testo unico delle Terre d’Argine quanto prima per rendere il lavoro della Polizia Locale, preposta alla vigilanza, più semplice ed efficace e invito il sindaco di Carpi a farsi portavoce presso i suoi colleghi di Soliera e Campogalliano circa l’importanza di dotarsi di un regolamento comunale”. E se Boccaletti confidava in un “approccio più coraggioso” per quanto riguarda ad esempio “le dimensioni di cucce e voliere”, e di indicazioni “più precise per chi dovrà effettuare i controlli”, si è detta soddisfatta “nell’apprendere che il comune stia valutando una modifica del regolamento del canone unico patrimoniale per favorire i circhi senza animali”. La stoccatica, immancabile, è comunque arrivata: “oggi siamo qui a discutere dell’importanza di proteggere l’avifauna, mi domando dunque come si possa bocciare una mozione nata dopo l’abbattimento programmato di 39 alberi durante il periodo di nidificazione! Detto ciò, ora l’obiettivo dev’essere quello di informare la cittadinanza di questo nuovo regolamento” approvato da tutte le forze politiche a eccezione di Michele De Rosa (Forza Italia) che si è astenuto.
Una cosa è certa, chi ama il proprio animale continuerà a farlo con tutto se stesso, a prescindere dal regolamento. Sul tema sanzionatorio invece l’impianto normativo probabilmente non avrà alcun impatto. Chi controllerà? Chi multerà? Affidarsi al buon senso, in considerazione delle miserevoli condizioni in cui versano il centro storico e i parchi, dove il rischio di calpestare una cacca è pressoché altissimo, e a fronte dei continui abbandoni di cani e gatti, non è certo risolutivo.
Jessica Bianchi