Affidamento degli impianti sportivi, “un bando allo sbando”. La parola ai tifosi

La tifoseria dell’Ac Carpi, Guidati dal lambrusco, interviene dopo la definizione da parte del Comune di Carpi delle linee di indirizzo per l’affidamento degli impianti sportivi. “Chiediamo al nostro Comune di rivedere tali linee, consentendo all’unica società esclusa di partecipare ai bandi di assegnazione, poi giustamente saranno le gare ad assegnare gli impianti, ma non un’assurda normativa a monte che esclude i partecipanti. Si tratta del minimo di correttezza che si deve pretendere da una Pubblica Amministrazione, e ci faremo sentire per questo: rispetto per la storia, rispetto per l’AC Carpi”.

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La tifoseria dell’Ac Carpi, Guidati dal lambrusco, interviene dopo la definizione da parte del Comune di Carpi delle linee di indirizzo per l’affidamento degli impianti sportivi. Linee che, come ha sottolineato la stessa proprietà della società biancorossa, sanciscono la non idoneità del Carpi ad “accedere all’affidamento di ulteriori strutture sportive comunali, oltre allo Stadio Cabassi e all’impianto di via Sigonio, da dedicare allo sviluppo e gestione del proprio settore giovanile, agonistico e pre-agonistico”.

Ecco la lettera dei Guidati dal lambrusco:

“Siamo rimasti molto stupiti e amareggiati per le decisioni prese dal nostro Comune in merito alle future modalità di assegnazione della gestione di diversi impianti sportivi cittadini, in particolare dei due campi da calcio (Dorando Pietri e Fossoli).

La giunta ha approvato delle linee di indirizzo che riservano la possibilità di partecipare alla procedura di assegnazione solo alle società “senza fini di lucro” (dilettantistiche). Premesso che le motivazione di tale scelta ci sembrano di poca rilevanza e senza nessun vincolo giuridico, ci siamo comunque chiesti quante siano le società sportive con fini di lucro (professionistiche) sul nostro territorio, escluse quindi dalla partecipazione alla gara, e la risposta è: una sola, ossia l’AC Carpi… davvero un indirizzo molto chiaro, quasi mirato, per escludere solo una società!

Peraltro solo chi non ha una minima conoscenza del mondo dello sport può pensare che in serie C si faccia calcio per lucro.

Carpi ha tante eccellenze, ma sicuramente non nello sport, almeno non in quello professionistico o di prima fascia; i più vecchi ricorderanno la pallavolo maschile Steton o femminile Liu Jo o ancora la pallamano in A1, tutte realtà fallite o trasferite in altri lidi, quindi dal 1909 ad un certo livello resta solo e con gran fatica, il caro vecchio AC Carpi, che pur passato tra mille traversie e fallimenti ancora resiste e da un paio anni, grazie alla nuova proprietà, non solo è tornata in serie C tra i professionisti, ma ha addirittura ricostruito tutto il settore giovanile, vincendo anche campionati, allestendo anche la squadra femminile, con un grande investimento economico, di competenza e passione, fatto per la città e per tutte le famiglie dei bambini e ragazzi che fanno parte delle squadre giovanili.

Questo impegno necessiterebbe di sostegno, di campi e di spazi adeguati, come sarebbe un campo sintetico che manca, invece quelli che ci sono non possono essergli assegnati, per decisione a monte del Comune. Quindi l’assurdo è che se l’assegnazione fosse avvenuta l’anno scorso, quando militava in serie D, lega non professionista, forse non ci sarebbero stati problemi, mentre invece quest’anno la militanza in serie C diventa un problema, è incredibile, in tutto il mondo vincere campionati e portare lustro alla propria città è un merito, a Carpi NO, se vinci sei penalizzato!

Leggere le dichiarazioni dell’assessora allo sport lascia senza parole, quando parla:

a) di impianti messi a disposizione di tutti, quando contemporaneamente se ne preclude la fruizione alle tante squadre giovanili del Carpi, che dovranno emigrare in campi di altri Comuni;

b) della vecchia storia dello sport di base contrapposto a quello professionistico con “associazioni animate da passione, capacità e attenzione ai valori sociali e protagoniste nell’attuazione e diffusione della pratica sportiva” come se per una squadra in serie C questo non valesse, come se professionismo e sport di base non potessero coesistere … posizioni talmente vecchie che suonano quasi false;

c) di “affidare gli impianti a chi di fatto li utilizza”, scusate, ma non doveva esserci una gara? Ma sappiamo quindi già chi la vincerà?

Chiediamo quindi al nostro Comune di rivedere le linee di indirizzo, consentendo anche all’unica società esclusa di partecipare ai bandi di assegnazione, poi giustamente saranno le gare ad assegnare gli impianti, ma non un’assurda normativa a monte che esclude i partecipanti.

Si tratta del minimo di correttezza che si deve pretendere da una Pubblica Amministrazione, e ci faremo sentire per questo: rispetto per la storia, rispetto per l’AC Carpi”.

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