Un’esplosione di emozioni, colori e sguardi che ti catturano e ti risucchiano. Si presenta così, con un titolo evocativo – Spirito e spettri nel colore di Suresh – la prima mostra personale di Suresh Prandi, artista esordiente dalla forza visiva sorprendente, inaugurata con grande partecipazione di pubblico il 27 maggio alla galleria Maroncelli 12 di Milano, curata dalla storica dell’arte Bianca Tosatti. L’esposizione, che rientra anche nella terza edizione del progetto Panopticon di Torino curato da Tea Taramino, resterà visitabile fino al 26 settembre e rappresenta uno degli appuntamenti più attesi del 27° Festival Internazionale delle Abilità Differenti, che fino al 4 giugno anima l’Emilia-Romagna e non solo, portando arte, teatro e cultura in diverse città, da Carpi a Bologna e Milano. La mostra poi proseguirà nella galleria Gliacrobati di Torino, a giugno-luglio 2026.
Suresh, nato a Bangalore e adottato a 8 anni da una famiglia di Campogalliano, ha trovato nell’atelier Manolibera della Cooperativa Sociale Nazareno lo spazio per esprimere il suo mondo interiore. Un mondo fatto di campiture dense, tratti neri decisi, occhi ipnotici e stratificazioni cromatiche che sembrano respirare sotto la superficie del foglio. Il talento di Suresh non è passato inosservato: Bianca Tosatti ha colto subito l’urgenza comunicativa delle sue opere. “Sono rimasta tramortita come Bergotte davanti a Vermeer – scrive – erano colori fortissimi, grovigli di sensazioni sopra i fogli”. E ancora: “È l’immagine che guarda il soggetto”.
Il percorso di Suresh è anche un viaggio di riconoscimento e bellezza: dopo il diploma in agraria e la passione per la ginnastica (trasmessa dal mito Cristiano Ronaldo), l’artista ha trovato nell’arte un nuovo corpo e una nuova voce. Come racconta Sergio Zini, presidente della Cooperativa Sociale Nazareno: “La fragilità può essere uno spazio di creazione e libertà. Manolibera è diventata questo: casa e futuro”. Una mostra da vedere e da sentire. Per lasciarsi guardare dall’occhio di Suresh.