Il Carpi escluso dai bandi per la gestione del campi sportivi cittadini. L’AC studia piani alternativi

Una situazione che rischia di avere ricadute dirette sulle famiglie, costrette — in assenza di intese tra le realtà sportive locali — a proseguire il già complesso percorso logistico verso impianti fuori dai confini comunali.

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Nonostante il ritorno tra i professionisti e la ricostruzione, in appena 23 mesi, dell’intera filiera del settore giovanile — uno degli impegni chiave sottoscritti dal presidente Claudio Lazzaretti e dall’allora sindaco Alberto Bellelli per l’ottenimento del titolo sportivo — l’AC Carpi si trova ancora oggi a dover rincorrere condizioni di collaborazione istituzionale simili a quelle esistenti prima del fallimento. A sollevare più di una perplessità è stato un recente comunicato pubblicato sul sito ufficiale del Comune, contenente l’elenco degli impianti sportivi che saranno presto messi a bando. Tra le condizioni per partecipare, spicca la richiesta che i soggetti proponenti siano esclusivamente associazioni dilettantistiche. Una scelta che, di fatto, esclude l’unica società professionistica cittadina dalla possibilità di accedere a spazi utili alla crescita del proprio settore giovanile, oggi il più numeroso della città.

Una situazione che rischia di avere ricadute dirette sulle famiglie, costrette — in assenza di intese tra le realtà sportive locali — a proseguire il già complesso percorso logistico verso impianti fuori dai confini comunali.

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