Afghanistan, donne senza volto: a Carpi la reporter di guerra Barbara Schiavulli

L’appuntamento dedicato alla condizione femminile nel Paese governato dai talebani è martedì 27 maggio, alle 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria.

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Barbara Schiavulli

Barbara Schiavulli è una delle più note giornaliste di guerra italiane. Negli ultimi 20 anni ha lavorato come inviata freelance per la maggior parte dei quotidiani, settimanali, mensili, radio e tv. Negli ultimi 15 anni ha raccontato e vissuto in prima persona la storia del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Asia centrale, raccontando il conflitto israelo- palestinese, la guerra in Yemen, l’Egitto, il Marocco, l’odissea dei profughi del Darfur, la rivoluzione libica del 2011. E ancora il Pakistan, il Kashmir, la Malesia, Haiti, il Cile. In questo racconto in diretta dei principali conflitti e crisi in corso nel pianeta, non poteva mancare l’Afghanistan in cui, dal 2021, è tornato al potere il regime talebano. Proprio alla situazione delle donne afghane sarà dedicato l’incontro che la vedrà protagonista, che si terrà presso l’Auditorium della Biblioteca Loria di Carpi martedì 27 maggio, alle 21. Dialogando con la giornalista Serena Arbizzi, Barbara Schiavulli traccerà un quadro della situazione, un’opportunità per informare, con il necessario approfondimento, sulla drammatica situazione delle donne in Afghanistan, che continuano a subire una violazione sistematica dei loro diritti fondamentali.

Sin dal suo ritorno al potere, infatti, regime talebano ha subito imposto misure discriminatorie: tra queste, la privazione di qualsiasi protezione giuridica contro le violenze di genere e domestiche, ma anche contro il matrimonio forzato, il divieto di far sentire pubblicamente la propria voce, la limitazione dell’accesso all’istruzione, al lavoro e alla politica, l’impossibilità di accedere all’assistenza sanitaria e l’assenza di libertà di circolazione. Non in ultimo, l’obbligo di coprirsi completamente corpo e volto. Secondo una stima riportata da ActionAid, le donne afghane costrette a sposarsi in maniera forzata e spesso precoce sono il 60-80% del totale; ognuna ha in media sei figli; il 95% dei casi di suicidio nel Paese riguarda le donne.

L’inconro, a partecipazione gratuita e aperto a tutta la cittadinanza, è promosso dal Circolo ARCI Ciro Menotti, con il patrocinio del Comune di Carpi e il sostegno di Fondazione Casa del Volontariato, in collaborazione con Università ‘Natalia Ginzburg’ di Carpi, UDI – Unione Donne in Italia, Centro Italiano Femminile, Centro antiviolenza Vivere Donna, Consulta per l’Integrazione dell’Unione delle Terre d’Argine, ANPI, CGIL, e con il sostegno di Cmb e Gruppo Aimag.

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