Anziani e case residenza, un aiuto per sostenere i costi delle rette private

Trame d’argento compie sei anni e continua a dare una boccata di ossigeno a tutte quelle famiglie con anziani ospiti di strutture residenziali private e in attesa di trovare posto in una pubblica. Lo scorso anno sono state presentate “96 domande e tutte sono state accolte e liquidate”, spiega Sabrina Tellini, responsabile Area Anziani e disabili dell’Unione. Da domani è possibile presentare domanda.

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Trame d’argento compie sei anni e continua a dare una boccata di ossigeno a tutte quelle famiglie con anziani ospiti di strutture residenziali private e in attesa di trovare posto all’interno di una pubblica.

“I costi delle rette private – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari – sono ingenti, in quanto si aggirano mediamente intorno ai 3mila euro. Cifre che possono mettere in seria difficoltà soprattutto i nuclei meno abbienti. Per tentare di dare loro un poco di sollievo abbiamo immaginato, unitamente alla Fondazione Cr di Carpi, uno strumento attraverso il quale erogare un contributo economico”.

Quest’anno il progetto ha subito alcune modifiche, prosegue Calzolari, “per richiedere il contributo occorrerà infatti allegare l’Isee. Inoltre è stata innalzata la soglia fino a 50mila euro di Isee per includere così anche le famiglie medie che possono comunque incorrere in problemi nel sostenere le spese di cura del proprio caro”. Le risorse dedicate ammontano a 150mila euro (100mila messe in campo dalla Fondazione e 50mila dall’Unione delle Terre d’Argine): ogni nucleo che ha avuto un familiare ospite di una Cra nel 2024 (anche qualora fosse deceduto nel 2025) e che farà domanda, potrà ricevere al massimo 4mila euro mentre quelli con un Isee compreso tra i 32.500 e i 50mila euro potranno percepire fino a 2mila euro. (Da domani si potrà presentare domanda al link https://utda.it/trame-argento-2025).

“In sei anni la Fondazione ha già erogato oltre 900mila euro per questo progetto. Nel corso del tempo infatti – precisa il vice presidente Enrico Campedelli – l’ente ha cambiato pelle, facendo virare i propri finanziamenti principalmente su sociale e scuola. Il territorio presenta nuovi bisogni e fragilità e noi ci sentiamo responsabili. Vogliamo fare la nostra parte per sostenere le famiglie nel far fronte alle crescenti problematicità con cui devono fare i conti. La Fondazione continuerà a rinnovare il proprio impegno in tal senso perché lavorare insieme su temi tanto importanti è un dovere di tutti i soggetti in campo”.

Lo scorso anno sono state presentate “96 domande e tutte sono state accolte e liquidate”, spiega Sabrina Tellini, responsabile Area Anziani e disabili dell’Unione.

“Crediamo fortemente in un questo strumento di aiuto – le fa eco l’assessore – teso ad alleggerire la forte discrepanza che esiste tra le rette delle strutture private e di quelle pubbliche. Siamo coscienti del bisogno di aumentare la dotazione di posti pubblici dal momento che nei comuni dell’Unione il 24% della popolazione ha più di 65 anni. Abbiamo dunque accolto positivamente l’annuncio della Regione Emilia-Romagna di 750 nuovi posti e di cui in parte beneficerà anche il nostro territorio. Le famiglie non possono essere lasciate sole a fronte di un bisogno che continua ad aumentare”.

Attualmente sono circa 250 gli anziani in attesa di entrare in una struttura pubblica, a fronte di 341 posti disponibili sui quattro Comuni (8 i posti temporanei nelle Cra Focherini e Cortenova) e un turn over decisamente basso. La strada da fare è ancora molta.

Jessica Bianchi

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