Lo hanno pestato di botte per poi darsi alla fuga alla vista dei lampeggianti della volante della Polizia di Stato. Senza il loro passaggio l’epilogo di questa bruttissima storia poteva finire in tragedia. Un vero e proprio incubo quello vissuto dal carpigiano 45enne Aldo Giametta nella notte di martedì 13 maggio quando due uomini a volto scoperto, probabilmente dell’Est Europa, lo hanno aggredito con una furia cieca all’interno del suo appartamento in pienissimo centro storico.
“Ero con degli amici poi, quando se ne sono andati, intorno all’una e mezza, mentre mi stavo preparando per andare a dormire, ho sentito dei rumori provenire dalle scale del palazzo. Anziché guardare dallo spioncino, di istinto ho aperto la porta, ed è iniziato il pestaggio”, spiega Aldo, molto noto in città in quanto titolare del Wind3 store di corso Alberto Pio. “Mi hanno letteralmente distrutto di botte, sul pavimento c’era un lago di sangue. Uno dei due mi ha afferrato da dietro mentre l’altro non la smetteva di darmi dei pugni. Continuavo a chiedergli cosa volessero da me e uno, puntandomi un coltello alla gola mi ha intimato di tacere e di dargli i soldi che avevo in casa altrimenti non ne sarei uscito vivo, mentre il suo complice rovistava ovunque”.
Le urla dell’uomo hanno richiamato l’attenzione di una vicina che pur non capendo da dove provenissero ha prontamente chiamato la Polizia. “Mi ha letteralmente salvato la vita e le sono grato perché i due, vedendo passare i lampeggianti della Polizia transitare lungo la strada, sono fuggiti a mani vuote”, prosegue Aldo.
“Sono a pezzi, pieno di tagli sul viso e sul labbro, col naso fratturato e persino dei graffi sulle gengive perchè per farmi tacere mi hanno infilato una mano in bocca… per non parlare dei lividi”.
E se le ferite fisiche guariranno ci vorrà molto più tempo per riuscire a superare lo choc. “Quando chiudo gli occhi rivivo ogni istante. E’ stata davvero un’esperienza tremenda”.
Sul posto oltre ai sanitari del 118 – che dopo le prime medicazioni hanno trasportato Aldo al Pronto Soccorso – anche la polizia scientifica per i rilievi. “Nei prossimi giorni sporgerò regolare denuncia ma ora devo riprendermi. Il mio auspicio è che le impronte che hanno lasciato nell’aprire la zanzariera possano essere d’aiuto nel risalire alla loro identità e che la telecamera posta a ridosso dell’ingresso del palazzo li abbia ripresi”.
Jessica Bianchi