“Questa notte il paziente che aveva richiesto il suicidio assistito è deceduto naturalmente pertanto non c’è più l’urgenza di decidere se la delibera sul fine vita della Regione Emilia-Romagna possa essere applicata o meno. L’udienza, infatti, era stata fissata in ragione del fatto che vi era un’applicazione concreta” ha spiegato l’avvocato Domenico Menorello ai cronisti presenti davanti alla sede del Tar dell’Emilia-Romagna a Bologna. Lì, infatti, questa mattina, 15 maggio, si è svolta l’udienza per decidere sulla sospensione o meno delle delibere di giunta approvate a febbraio 2024 e finalizzate a dare attuazione al suicidio medicalmente assistito sul territorio regionale. L’udienza riguardava nello specifico il caso del paziente poi deceduto questa notte. Menorello, insieme al collega, avvocato Francesco Fersini, ha rappresentato in udienza la consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, e alcune associazioni e comitati.
Castaldini lo scorso 11 marzo aveva presentato ricorso contro le delibere della Regione, ottenendo nel frattempo una sospensiva, in attesa della discussione di merito sul provvedimento. “Oggi non si è deciso nulla. Tecnicamente – ha spiegato ancora l’avvocato Menorello – questa è una cessata materia del contendere. Poi le parti, la Regione, anche i ricorrenti, le associazioni e la consigliera Castaldini, hanno chiesto al collegio dei giudici di fissare un’udienza di merito in tempi brevi, di modo di avere una una sentenza, e quindi aspettiamo le decisioni del collegio. Potrebbe esserci a breve una nuova udienza per decidere definitivamente la questione”.
In udienza era presente anche l’Avvocatura distrettuale dello Stato, in rappresentanza del Governo, che “ha impugnato autonomamente gli atti della Regione Emilia-Romagna. I legali hanno infine spiegato che “adesso ovviamente la parola passerà al Collegio, che deciderà se fissare un’udienza di merito a breve o se attendere eventualmente le determinazioni anche della Corte Costituzionale” sulla legge regionale sul fine vita della Toscana, impugnata sempre dal Governo.