L’AltRoparlante valorizza tutto il mondo che c’è in classe

La scuola oggi – afferma la dirigente del Comprensivo Carpi 2 Chiara Penso, capofila del progetto per il Patto per la Scuola – ci chiama a una sfida da affrontare insieme come dirigenti e insegnanti. Occorre spogliarsi delle certezze e sentirsi comunità per farsi carico insieme di una mission comune: la costruzione di un concetto di cittadinanza globale che rispecchi la vision di una società multiculturale e plurilingue a partire dai più piccoli."

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Da sinistra Carla Bagna e Chiara Facciani dell’Università per Stranieri di Siena, Elena Goldoni, referente del settore Inclusione del Comune di Carpi, le insegnanti di scuola primaria Marilia Fontana, Jessica Negri, Arianna Merlotti, Eria Bulgarelli e Maria Lucia Preti della cabina di regia, Chiara Penso dirigente del Comprensivo Carpi 2.

Quando completa la silhouette linguistica, disegna la testa con i colori della bandiera moldava perché è il Paese d’origine della sua famiglia, la mano destra con i colori dell’Inghilterra perché vi abitano i suoi cugini, la mano sinistra con i colori della bandiera spagnola come la sua amica del cuore, il piede destro con i colori della bandiera tedesca perché il suo papà conosce anche quella lingua e il piede sinistro con quelli della bandiera italiana perché qui abita coi suoi genitori. Nonostante sia una bambina di soli sette anni, conosce la lingua italiana e moldava dimostrando una competenza linguistica già ben sviluppata, allenata grazie all’uso di tutte le lingue in classe dove ci sono quindici alunni di quattordici etnie diverse. Questa è la scuola ed è “in trasformazione tra l’italiano e le altre lingue, dall’italiano per tutti alla valorizzazione delle lingue per tutti” spiegano la prof.ssa Carla Bagna e la dott.ssa Chiara Facciani dell’Università per Stranieri di Siena, in occasione della restituzione pubblica del Progetto sperimentale L’Altroparlante realizzato in sette scuole primarie dei sette Comprensivi dell’Unione delle Terre d’Argine, all’interno della progettazione del Patto per la Scuola e  finanziato dalla Fondazione CR di Carpi.

Il Progetto di ricerca del Centro Linguistico dell’Università per Stranieri di Siena ha ormai dieci anni alle spalle: nato nel 2016, si basa sulla collaborazione tra l’Università e le scuole, coinvolge alunni, docenti e famiglie, si è allargato a Toscana, Piemonte e Lombardia, ed è stato presentato in diverse città d’Europa e  nel nostro territorio da quest’anno scolastico,  dopo sperimentazioni nell’Istituto Comprensivo di Novi di Modena dal 2019.

Una lingua è un tesoro meraviglioso che porta con sé cultura, storia, ricordi, a cui non si può rinunciare, non si può pensare di nasconderne qualcuna e non si può ragionare considerando una sola lingua utile, a discapito di tutte le altre. L’idea che soggiace a L’AltRoparlante è proprio quella per cui “nella nostra epoca storica segnata da migrazioni e interconnessioni globali, il monolingual instructional approach debba necessariamente lasciare spazio ad un approccio didattico plurilingue. Da qui, la necessità di includere tutte le lingue dei repertori individuali e collettivi degli studenti nella didattica curricolare”.

A raccontare quello che succede nelle scuole sono le insegnanti.  “Le attività didattiche sperimentate sono state accolte con un generale entusiasmo, sia da parte di noi insegnanti, sia da parte degli alunni. Non avremmo potuto immaginare – commenta Arianna Merlotti della primaria di Campogalliano – un coinvolgimento maggiore. I bambini hanno imparato dal compagno di fronte la formula del saluto e del ringraziamento e sono scoppiati di gioia quando hanno portato la loro storia preferita in italiano, albanese, arabo”.

“Siamo solo ai primi mesi di sperimentazione – commenta Marilia Fontana della primaria Leonardo da Vinci di Carpi – ma è già evidente quanto sia importante il processo più che il compito. La scuola è cambiata e questa è una traccia su cui ci muoviamo a piccoli passi”.

Nella primaria di Novi di Modena dal 2019 si sperimenta L’AltRoparlante “che non è un progetto ma un cambio metodologico della didattica che si occupa di dare valore ai repertori plurilingui” spiega l’insegnante Jessica Negri.

“In questi anni – spiega la dott.ssa Chiara Facciani – gli insegnanti sono stati supportati nella gestione di classi plurilingue in cui l’italiano viene appreso come lingua seconda, ovvero da chi non è madrelingua, ma lo studia in un ambiente in cui è parlata, come l’Italia. In passato la lingua visibile era solo l’italiano oggi entrando a scuola ci sono disegni e cartelli in lingue diverse. Gli alunni hanno maturato una grande apertura mentale, migliorato la consapevolezza metalinguistica e la predisposizione ad imparare ulteriori lingue.

Gli insegnanti, dapprima smarriti e dubbiosi, “hanno trovato loro stessi le risposte. Serve il coraggio di mettersi in gioco”.

La scuola oggi– conclude la dirigente del Comprensivo Carpi 2 Chiara Penso, capofila del progetto per il Patto per la Scuola – ci chiama a una sfida da affrontare insieme come dirigenti e insegnanti. Occorre spogliarsi delle certezze e sentirsi comunità per farsi carico insieme di una mission comune: la costruzione di un concetto di cittadinanza globale che rispecchi la vision di una società multiculturale e plurilingue a partire dai più piccoli.”

Sara Gelli

Da sinistra Elena Goldoni, referente del settore Inclusione del Comune di Carpi, Giuliano Albarani, assessore all’Istruzione del Comune di Carpi, Giacomo Cabri della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Chiara Penso, dirigente del Comprensivo Carpi 2.
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