Aumentano i lavoratori poveri che non possono permettersi una casa e la spesa

“Il lavoro - spiega Suor Maria Bottura, direttrice della Caritas della Diocesi di Carpi - è la radice di molti problemi non tanto perché non vi sia quanto perché spesso non garantisce un reddito sufficiente a fronte di un costo della vita sempre più alto e di un potere d’acquisto calante. Vi sono tanti lavoratori poveri che malgrado abbiano un’occupazione, seppur a tempo determinato o precario, non consente loro di mantenere la famiglia e di far fronte al tema casa che è il vero e reale problema di questo momento. Tante famiglie non ce la fanno a pagare l’affitto o le spese condominiali che incidono in modo forte sul bilancio e perdono un tetto sopra alla testa. Molti non riescono a trovare case in affitto e i nuclei che acquistano possono permettersi soltanto immobili vecchi che necessitano di forti ristrutturazioni e dal dispendio energetico notevole il che peggiora il loro impoverimento… insomma è un cane che si morde la coda”.

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Da sinistra: monsignor Gildo Manicardi, Andrea Sirianni, suor Maria Bottura, Omar Sala, Loretta Tromba, Gianluigi Chiaro, Massimo Melegari

La casa resta il vero nervo scoperto per tante famiglie carpigiane. E’ quanto si evince dal Rapporto dei progetti e delle attività 2024 presentato da Caritas Diocesana, Porta Aperta Carpi e Mirandola e Recuperandia.

“A fronte di un numero sostanzialmente stabile di famiglie seguite – spiega Suor Maria Bottura, direttrice della Caritas della Diocesi di Carpi – ve ne è uno importante che si approccia a noi per la prima volta, ben 425 su 1.086. Un dato che ci rassicura da un lato e ci preoccupa dall’altro: se molti nuclei evidentemente ce l’hanno fatta e non hanno più bisogno di noi, purtroppo ve ne sono altrettanti che necessitano di un supporto”.

Tre i temi su cui Caritas è in prima linea: casa, lavoro e alimentazione: “il lavoro – prosegue Suor Maria – è la radice di molti problemi non tanto perché non vi sia quanto perché spesso non garantisce un reddito sufficiente a fronte di un costo della vita sempre più alto e di un potere d’acquisto calante. Vi sono tanti lavoratori poveri che malgrado abbiano un’occupazione, seppur a tempo determinato o precario, non consente loro di mantenere la famiglia e di far fronte al tema casa che è il vero e reale problema di questo momento. Tante famiglie non ce la fanno a pagare l’affitto o le spese condominiali che incidono in modo forte sul bilancio e perdono un tetto sopra alla testa. Molti non riescono a trovare case in affitto e i nuclei che acquistano possono permettersi soltanto immobili vecchi che necessitano di forti ristrutturazioni e dal dispendio energetico notevole il che peggiora il loro impoverimento… insomma è un cane che si morde la coda”.

Famiglie che faticano persino a riempire il carrello della spesa e che Caritas sostiene attraverso l’Emporio 5 Pani, “un luogo aperto a tutti dove fare i propri acquisti in modo autonomo e dignitoso grazie a schede prepagate. Nel 2024 sono state oltre 600 le famiglie che ne hanno usufruito per un valore impiegato che sfiora i 140mila euro” conclude Bottura.

Un terzo delle famiglie che si rivolge a Porta Aperta Carpi è italiano, aggiunge il presidente Omar Sala, e solo la metà dei nostri utenti (576 i nuclei seguiti nel 2024, di cui 113 presi in carico per la prima volta) “ha una casa stabile. Un fenomeno che sta emergendo è il tema della coabitazione. Il 17% delle famiglie convive con altri nuclei e questo, come diceva Don Milani, è un indice di povertà. Una condizione complessa da mantenere nel tempo e che inficia la qualità di vita. Assistiamo a un turn over dei nostri assistiti ma chi esce dalla povertà – ma è veramente così? – viene immediatamente sostituito da altri, quindi il saldo è sempre in pareggio. I redditi sono insufficienti per ottemperare a tutte le spese e persino acquistare il cibo e i beni di prima necessità diventa complesso ecco perché abbiamo deciso di aprire a tutti la nostra bottega Cibum, passando da 100 a 300 famiglie assistite”.

Tra le questioni più spinose, conclude poi Sala, vi sono poi “fragilità comportamentali e psichiche che ricadono spesso interamente sulla sola famiglia e una crescita di situazioni di difficoltà tra i giovani che abbandonano gli studi e si rinchiudono nelle proprie camere. Ragazzi e ragazze che in prospettiva diventeranno adulti svantaggiati.  Una realtà davvero preoccupante per Carpi”.

Jessica Bianchi

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