Negli ultimi 25 anni, il territorio del Comune di Carpi ha subito un’urbanizzazione senza precedenti, con un raddoppio della superficie sigillata a partire dal famigerato Piano Regolatore del 2000. “Questa trasformazione – spiegano i componenti del Comitato Carpi per la giustizia climatica e sociale – ha reso la nostra città, in pochi decenni, molto più vulnerabile agli eventi meteorologici estremi, dalle alluvioni lampo alle trombe d’aria, e ha acuito il problema dell’inquinamento da polveri sottili. Oggi, anche la nostra campagna è sotto attacco: decine di progetti per la costruzione di vasti parchi agrivoltaici minacciano di stravolgere il volto del nostro paesaggio e di compromettere la fertilità dei nostri terreni”. Questi interventi, inoltre, hanno ben poco a che fare con una vera transizione ecologica. Rappresentano, piuttosto, prosegue il Comitato, “una speculazione energetica a beneficio di interessi privati, finanziata con fondi pubblici e realizzata a scapito dei territori e delle comunità locali, senza un reale ritorno per queste ultime. L’installazione di tali impianti, infatti, non prevede sconti in bolletta per i cittadini, né garanzie sulle compensazioni, il cui stesso nome suggerisce come questo utilizzo delle rinnovabili produca dei danni. A ciò si aggiunge il preoccupante aumento del costo dei terreni agricoli e la conseguente ‘campagna acquisti’, che sta mettendo in seria difficoltà gli agricoltori locali, in particolare quelli con terreni meno produttivi”. Carpi per la giustizia climatica e sociale sostiene che la transizione energetica non debba avvenire a “discapito dei più deboli” e che la soluzione non possa essere quella di “lasciare che i nostri agricoltori vendano la propria terra a grandi gruppi. È necessario un impegno collettivo per trovare alternative che tutelino sia l’ambiente che il tessuto socio-economico del nostro territorio”.
Per approfondire queste tematiche, il Comitato ha invitato a Carpi uno dei maggiori esperti italiani di suolo, il professor Paolo Pileri, ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano e membro del Comitato Scientifico ISPRA, In difesa della nostra terra.
Nel suo recente libro Dalla parte del suolo e nei suoi numerosi interventi, il professor Pileri ha spiegato come sia i parchi fotovoltaici a terra che quelli agrivoltaici, con i pannelli sollevati e la limitata possibilità di coltivare, rappresentino una ferita per l’ambiente.
Per saperne di più vi rimandiamo alla nostra intervista: https://temponews.it/2025/03/06/agrivoltaico-e-terreni-agricoli-non-possiamo-permetterci-di-perdere-altro-suolo/
L’appuntamento col professor Pileri è lunedì 12 maggio, alle ore 21, presso la Sala Loria. L’evento si terrà nell’ambito della Settimana del consumo consapevole grazie alla collaborazione con le associazioni L’Ortobosco, La campagna della Marchiona, Difendiamo il Parco fluviale del Secchia e Buonanotte al Secchia.