La rete di distribuzione fa acqua da tutte le parti e Aimag corre ai ripari

I numeri delle perdite lungo una rete di circa 2.400 chilometri, tra adduzione, distribuzione ed allacciamenti, sono impressionanti: dal 2022 al 2024 l’indicatore ARERA delle perdite percentuali è passato da 27,5 a 32,5%, per un volume di acqua disperso che si attesta ad oltre 7 milioni di metri cubi nel 2024 (erano 5 nel 2022). “L’80% delle perdite, spesso occulte e dunque non rilevate, si concentra negli allacci pertanto il nostro obiettivo primario col progetto Salviamo l’acqua, è quello di renderli maggiormente performanti attraverso una sostituzione massiva”, commenta la dirigente del servizio idrico integrato, Chiara Monaco.

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Via Molinari, giovedì 24 aprile

Le reti di distribuzione dell’acqua sono obsolete. Una vetustà, la maggior parte delle tubature ha cinquant’anni di vita, che comporta continue rotture, soprattutto nei punti maggiormente sollecitati dalla pressione, ovvero gli allacciamenti: “la sezione di tubo che – spiega il direttore generale di Aimag, Gianluca Valentini – dalla conduttura principale che corre lungo le strade giunge poi alle singole utenze”. Le perdite, prosegue, sono “tantissime e il trend è in continua crescita. Un andamento che ci preoccupa e ci obbliga a cambiare passo. L’obiettivo è quello di non intervenire soltanto sulla singola rottura bensì di procedere secondo un’azione preventiva e ben pianificata”. Insomma anziché limitarsi a mettere la cosiddetta pezza, gli operatori sostituiranno l’intero allaccio, ovvero dai 100 ai 300 metri di tubazione. “Certo questo comporta un maggiore investimento sul ciclo idrico ma dobbiamo mettere in campo quanto possibile per ridurre la frequenza delle rotture e salvaguardare un bene tanto prezioso, ovvero l’acqua potabile”, aggiunge Valentini.

Chiara Monaco e Gianluca Valentini

I numeri delle perdite lungo una rete di circa 2.400 chilometri, tra adduzione, distribuzione ed allacciamenti, sono impressionanti: dal 2022 al 2024 l’indicatore ARERA delle perdite percentuali è passato da 27,5 a 32,5%, per un volume di acqua disperso che si attesta ad oltre 7 milioni di metri cubi nel 2024 (erano 5 nel 2022). “L’80% delle perdite, spesso occulte e dunque non rilevate, si concentra negli allacci pertanto il nostro obiettivo primario col progetto Salviamo l’acqua, è quello di renderli maggiormente performanti attraverso una sostituzione massiva”, commenta la dirigente del servizio idrico integrato, Chiara Monaco.

Una dispersione che peraltro ha costi elevatissimi, basti pensare che dal 2022 al 2024 si è passati da circa 2.700 interventi per riparazioni a guasto a oltre 3.600, passando da 5,5 a oltre 7 milioni di spesa.

Per contrastare il degrado della rete idrica nel Piano Industriale 2025-2028 di Aimag sono state individuate risorse per oltre 8 milioni finalizzate a interventi preventivi: per quest’anno sono già stati identificati 20 cantieri su tutto il territorio di competenza Aimag (14 comuni del modenese e 7 del mantovano), la cui progettazione è in fase di condivisione con le amministrazioni comunali. I primi due in partenza sono a Mirandola, in via Ligabue e a Bomporto, in via Cimarosa. “Certo questo comporterà qualche disagio per l’utenza, ma salvaguardare questa risorsa è prioritario” aggiunge l’ingegner Monaco.

E per quanto riguarda Carpi dove in una manciata di giorni si sono allagate via Molinari e via Matteotti?

“In realtà – conclude Chiara Monaco – i territori maggiormente fuganti sono quelli di Mirandola in primis e della Bassa modenese. Su Carpi infatti vi è una maggiore stabilità rispetto al regime di pressione dell’acqua. Ricordo comunque che a Carpi sono in corso numerosi interventi legati al finanziamento del Pnnr che di certo contribuiranno a un miglioramento anche sul fronte del contenimento delle perdite, soprattutto quelle occulte”.

Jessica Bianchi

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