Si parla tanto di mobilità alternativa e poi non si fa nulla per rendere sicura la vita dei ciclisti. Oltre a restringere carreggiate creando isole ambientali per limitare la velocità dei veicoli, con cantieri che inevitabilmente impattano per lunghi mesi sul traffico, sarebbe auspicabile metter mano alle piccole cose. Quelle che, con un pizzico di buona volontà, si potrebbero risolvere in un paio di ore. Un esempio? La corsia ciclabile di viale Manzoni.
Tralasciando il fatto che la segnaletica orizzontale è pressoché scomparsa, destino peraltro condiviso da quasi tutte le corsie ciclabili cittadine di truzziana memoria, da gennaio denunciamo come la corsia, a ridosso dell’incrocio con via Volta, sia stata invasa dalla ghiaia (https://temponews.it/2025/01/11/viale-manzoni-la-corsia-ciclabile-e-pericolosa/) rendendone la percorrenza estremamente pericolosa per le due ruote.
Anziché farsi carico del problema, provvedendo a rimuovere la ghiaia, gli operai del Comune ne hanno aggiunta altra, rendendo la ciclabile completamente impraticabile.
I grossi accumuli che hanno inghiottito la corsia creano ora un pericoloso dislivello rispetto alla sede stradale. Questa ghiaia proviene dalla banchina laterale e viene trascinata lì dall’azione della pioggia e dalle manovre dei veicoli. Sarebbe pertanto auspicabile rimuoverla, riportando alla luce lo strato di asfalto sottostante, onde evitare che persone anziane in bicicletta possano cadere a causa del dislivello e ferirsi.
“Ancor meglio – sottolinea un nostro concittadino – sarebbe opportuno scavare un piccolo solco tra la ciclabile e la banchina, affinché l’acqua piovana, anziché accumularsi lì, possa defluire verso i tombini”.
Insomma va bene puntare alla luna, ma senza dimenticarsi del dito…
Jessica Bianchi