Ennio e Stefania, una vita di servizio

Ennio Apicella e sua moglie Stefania stanno per partire alla volta della Casa degli Angeli, in Thailandia , dove risiede la missionaria suor Maria Angela Bertelli. “Vivere all’interno di una missione è un’esperienza preziosa che tutti dovrebbero sperimentare. Soprattutto i più giovani, per comprendere che, aldilà dello schermo di un cellulare, c’è un mondo intero. A chi parte per la prima volta ripeto spesso che non porterà nulla ma che, al contrario, prenderà qualcosa da quei luoghi, da quella gente. Persone che vivono di nulla ma che riescono comunque a sorridere. E nel tornare a casa quel sorriso e quella semplicità te li metti in tasca e te li porti via. Le priorità mutano. Le prospettive pure. Non si vive di solo pane, una lezione che noi europei spesso dimentichiamo”.

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Il servizio è nelle sue corde. “Dopo quarant’anni spesi nell’Arma dei Carabinieri – sorride il 57enne Ennio Apicella – diventare diacono nel 2023 è stata una scelta di servizio che ho maturato nel tempo e che oggi riempie la mia vita di significato”. Sposato con Stefania e papà di Mjriam Bernardette e Matilde Maria, Ennio, ora in pensione, può dedicarsi totalmente a ciò che ama maggiormente, spendersi per il “bene degli altri, in Italia e nei paesi più poveri del mondo. Mentre lavoravo ho sempre cercato di darmi da fare, accumulando riposi non maturati e ferie, per partire alla volta di realtà più sfortunate della nostra e dare una mano. Aiutare non costa nulla e ti riempie l’anima”.

Ennio ha alle spalle numerose esperienze all’estero presso le missioni cattoliche di Burundi, Tanzania, Perù, Thailandia… e ora, insieme alla moglie, con cui è già stato in Africa e che ha intrapreso il percorso per diventare accolito, sono pronti per partire alla volta della Casa degli Angeli, dove risiede la missionaria suor Maria Angela Bertelli. “Per me – prosegue Ennio – è l’ennesimo ritorno in Thailandia mentre per Stefania è la prima volta. Ricordo ancora la prima volta che vi andai, l’impatto fu fortissimo. Angela infatti accoglie ragazzi con handicap  fisici e cognitivi gravissimi: incapaci di parlare e di camminare, privi di qualsiasi autonomia, questi giovani hanno bisogno di essere accuditi in tutto e per tutto. La giornata inizia alle cinque con le preghiere e poi, fino alle 22 della sera, non si fa altro che prendersi cura di questi sfortunati. Angela mi ha insegnato tanto e sono felice di tornare da lei e condividere l’esperienza insieme a mia moglie”. Entrambi volontari della Croce Blu di Soliera, i due coniugi resteranno nella Casa degli Angeli dal 29 maggio al 14 giugno: “il nostro viaggio servirà per capire se vi sono le condizioni per realizzare qualcosa di bellissimo di cui però è ancora prematuro parlare”. Vivere all’interno di una missione è un’esperienza “preziosa che tutti dovrebbero sperimentare. Soprattutto i più giovani, per comprendere che, aldilà dello schermo di un cellulare, c’è un mondo intero. C’è la vita. A chi parte per la prima volta ripeto spesso che non porterà nulla ma che, al contrario, prenderà qualcosa da quei luoghi, da quella gente. Persone che vivono di nulla ma che riescono comunque a sorridere. E nel tornare a casa quel sorriso e quella semplicità te li metti in tasca e te li porti via. Le priorità mutano. Le prospettive pure. Non si vive di solo pane, una lezione che noi europei spesso dimentichiamo”.

Dopo essere stato in Burundi quest’anno, uno dei paesi più poveri al mondo, e aver contribuito alla costruzione di un asilo che oggi ospita un centinaio di piccoli, Ennio si emoziona ancora: “mancano cibo, acqua, luce… i bambini muoiono come mosche nel disinteresse generale. La vita non ha valore. Quando ti scontri con realtà del genere ti piange davvero il cuore. Come si può restare insensibili di fronte a tutto questo?”.

Un’attitudine ad aiutare il prossimo, quella di Ennio e Stefania, che si concretizza anche nella loro vita quotidiana. Presso la Chiesa di San Bernardino Realino infatti i due curano la formazione dei cresimandi adulti, il corso prematrimoniale, la preparazione delle famiglie al battesimo dei figli e, ogni seconda domenica del mese, sono riusciti a organizzare una messa nella lingua dei segni per un gruppo di sordi. “Insieme al Centro Missionario Diocesano, alla Croce Blu e alla collaborazione delle suore dell’Istituto Figlie della Provvidenza che traducono in Lis, stiamo per far partire un corso di primo soccorso per sordi, iniziativa di cui siamo particolarmente felici”. Insomma mai restare con le mani in mano!

Jessica Bianchi

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