Una passione esplosa come un colpo di fulmine e cresciuta rapidamente è quella che lega Bianca Loschi, 22 anni di Carpi, alla danza che l’ha portata ad appena dodici anni a trasferirsi all’estero per calcare i palcoscenici più importanti d’Europa: prima a Stoccarda, in Germania e, dal 2022, a Brno nella Repubblica Ceca.
Bianca, a che età hai iniziato a ballare e a quale stile di danza ti sei appassionata?
“Ho iniziato il corso di propedeutica alla danza classica a cinque anni nella scuola Surya Dance di Carpi. A undici anni ho iniziato a studiare danza contemporanea con l’insegnante della scuola Veronica Sassi. Mi è sempre piaciuto poter ballare entrambi gli stili e mi piace sperimentare. Se dovessi scegliere tra i due, direi che la danza classica è il mio più grande amore, ma al giorno d’oggi è molto importante essere ballerini versatili. Qui a Brno abbiamo un repertorio molto bilanciato che comprende pezzi di repertorio classico e contemporaneo, per questo sono molto grata e felice di poter lavorare qui”.
Cosa ha acceso in te la scintilla per questa forma d’espressione artistica in movimento?
“Il mio primo approccio alla danza è stato il DVD di Barbie e il lago dei cigni. Ero semplicemente affascinata da come Barbie si muoveva sulle punte. Crescendo ovviamente mi sono documentata e ho iniziato ad andare a teatro, a vedere video di ballerine famose, ammirando il loro lavoro meticoloso delle braccia e dei piedi. Mi sono sempre ispirata molto alle ballerine russe soprattutto. Da piccola ero molto timida, e ballare mi ha permesso di esprimere emozioni che non avevo il coraggio di fare uscire con le parole. Sul palco mi sono sempre sentita libera e a mio agio. Danzare è come una forma di meditazione per me! Della danza amo la disciplina, il lavoro giornaliero per migliorarsi, i sacrifici, la routine alla sbarra, la stanchezza appagante dopo uno spettacolo. Ballare per me non è mai stato solo un hobby, l’ho sempre preso molto seriamente come uno stile di vita. Per questo ho deciso di intraprendere questa carriera”.
Come sei arrivata a far parte del Corpo di Ballo del Teatro di Brno e come si svolge la tua vita lì?
“Dapprima ho mandato un’e-mail per chiedere di partecipare ad una lezione della compagnia, allegando il mio curriculum e le mie foto. Una volta arrivata a Brno ho fatto una lezione con la compagnia a cui assisteva il direttore e, dopo un colloquio con lui, ho ricevuto un contratto per entrare a far parte della compagnia. Da quando lavoro a Brno, solitamente mi alzo presto la mattina e arrivo in teatro per le nove. Dopo la lezione ho le prove per gli spettacoli fino alle due. Poi ho pausa pranzo fino alle tre e mezza, durante la quale spesso mi porto il pranzo cucinato da casa e mi riposo prima delle prove del pomeriggio che durano fino alle cinque e mezza Dopo le prove mi ritaglio mezz’ora per fare stretching o semplicemente per parlare con i miei colleghi. In seguito, dipende dal giorno, vado a fare la sauna o un massaggio. È importante prendersi cura del proprio corpo in questa professione, perché è il nostro strumento di lavoro. La serata scorre tranquilla tra cena in casa, una serie televisiva, la telefonata ai miei genitori e una lettura, oltre al rituale di annotare su un quadernino le cose più belle che mi sono successe durante il giorno e i miei obiettivi per il giorno seguente. Solitamente vado a letto molto presto se non ho uno spettacolo la sera. Una routine regolare mi permette di mantenere la concentrazione e svolgere bene il mio lavoro, ovviamente a eccezione del weekend”.
Dove lo vedi il tuo futuro?
“È molto difficile dirlo. Quando ero piccola sognavo di ballare in un teatro famoso come l’Opera di Parigi. Al giorno d’oggi sono grata e felice di poter lavorare qui a Brno. È raro trovare un teatro con un repertorio così vario. Inoltre, è molto difficile nel nostro lavoro trovare un ambiente sano e positivo. Quindi, per ora, sto cercando di vivere nel presente, apprezzando ogni momento passato qui”.
Sogni e progetti per il futuro?
“Credo che il mio più grande sogno si sia già avverato. Sicuramente questo è solo un punto di partenza. Un giorno, attraverso il lavoro costante e l’esperienza, spero di poter ampliare i miei orizzonti da artista: ballare sempre ruoli nuovi, magari anche più da solista, e ampliare il mio repertorio imparando coreografie diverse”.
Cosa consiglieresti a un’aspirante ballerina?
“Il mio consiglio più grande è di lavorare duro, cercando di dare sempre il massimo ogni giorno senza temere di uscire dalla propria zona di confort e accettare nuove sfide e, soprattutto, di mettere il cuore in ogni passo, in ogni lezione, in ogni spettacolo, perché la professione della ballerina è un lavoro duro e pieno di sacrifici, ma molto gratificante se lo si ama”.
Chiara Sorrentino