Stop ai medici gettonisti al Pronto Soccorso di Carpi dal 1° novembre (forse)

Il dottor Geminiano Bandiera, direttore del Dipartimento interaziendale di emergenza-urgenza di Modena, ha evidenziato la necessità di superare, a partire dal 1° novembre 2025, il supporto garantito dai professionisti delle cooperative ai Pronto Soccorso di Carpi e Mirandola, in rispetto dei vincoli normativi nazionali. “Le azioni che stiamo ponendo in atto non possono sopperire alle carenze perché mancano gli specialisti e ciò non cambierà nel prossimo futuro: basti pensare che le adesioni alla Scuola di specialità di emergenza-urgenza in tutta Italia sono state meno di 300 a fronte di circa 900 borse di studio messe a disposizione”.

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Le ormai note difficoltà di reperimento di personale per il sistema dell’emergenza-urgenza sono state al centro della discussione nel corso della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) di Modena del 1° aprile.

Il dottor Geminiano Bandiera, direttore del Dipartimento interaziendale di emergenza-urgenza di Modena, ha evidenziato la necessità di superare, a partire dal 1° novembre 2025, il supporto garantito dai professionisti delle cooperative ai Pronto Soccorso di Carpi e Mirandola, in rispetto dei vincoli normativi nazionali. “Le azioni che stiamo ponendo in atto non possono sopperire alle carenze perché mancano gli specialisti e ciò non cambierà nel prossimo futuro: basti pensare che le adesioni alla Scuola di specialità di emergenza-urgenza in tutta Italia sono state meno di 300 a fronte di circa 900 borse di studio messe a disposizione”. Presente alla CTSS anche Antonio Pastori, coordinatore della rete regionale 118, che ha illustrato, dati alla mano, l’aumento dei codici a bassa intensità gestiti dal sistema di emergenza-urgenza e ha confrontato gli esiti delle varie forme organizzative presenti in Regione. Proprio dall’analisi dei dati presentati scaturisce la proposta di istituire un gruppo di lavoro che nei prossimi mesi approfondisca la situazione e valuti le possibili soluzioni, condividendo la responsabilità delle scelte, volte a offrire ai cittadini la migliore assistenza, utilizzando le risorse professionali nel migliore dei modi possibili.

“Sarà inoltre consolidata anche l’assistenza primaria – ha affermato Romana Bacchi, Direttrice Sanitaria Ausl –, a cui stiamo lavorando tramite l’istituzione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), che coinvolgono i Medici di medicina generale. Gli ambulatori potranno trovare spazio anche nelle nostre strutture, come le Case della Comunità, per rafforzare la rete di prossimità al cittadino e garantire la continuità dell’assistenza, grazie anche alla dotazione di nuove tecnologie e al supporto degli infermieri. Le AFT si integreranno con il lavoro dei CAU; completerà il quadro l’istituzione del nuovo numero per le urgenze 116117: in questo modo sarà possibile mantenere sul territorio la bassa complessità e le urgenze, mentre i PS si occuperanno dei casi più gravi. I primi interventi sulla rete territoriale riguarderanno la realizzazione di AFT e CAU di Vignola e di Sassuolo: si tratta di un modello di assistenza innovativo – conclude Bacchi – che trae il meglio dell’esperienza dei CAU integrandolo maggiormente con le nuove forme organizzative che si stanno costruendo insieme ai Medici di medicina generale”.

L’istituzione di un gruppo di lavoro che analizzi il sistema dell’emergenza-urgenza è stata accolta in maniera favorevole dai sindaci, che hanno sottolineato la necessità di essere proattivi e agire in modo preventivo, ponendo al centro la sicurezza e la salute dei cittadini. La seduta si è dunque conclusa con l’impegno a individuare in tempi brevi i rappresentanti dei sindaci dei sette distretti sanitari che andranno a lavorare insieme ai professionisti sanitari e all’associazionismo.

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