A tradire il grande amore per la fotografia sono i suoi occhi, il suo sguardo quando parla dei suoi scatti. Luca Barbolini si illumina raccontando di qualcosa che è ben di più di un semplice hobby, di qualcosa che ormai fa parte della sua vita.
Da dove nasce questa passione?
“Quando ero ragazzino, frequentavo ancora le scuole medie, mio nonno mi regalò una macchina fotografica e da quel momento ho iniziato a scattare foto, soprattutto durante i viaggi. Amavo immortalare i luoghi, i paesaggi. Poi più di recente, dalla fine del 2017, il mio interesse si è concentrato sulla natura e la fauna selvatica. Fotografare gli animali, in particolare gli uccelli, non significa solo fare uno scatto. Significa “cogliere l’attimo” che è qualcosa di molto più complesso e profondo. Intanto occorre immergersi nella natura, conoscerla, farne parte e rispettarla, senza disturbare chi la abita. Per questo l’attesa del soggetto che ti sei proposto di fotografare può durare anche un’intera giornata, se non di più. È fondamentale studiare il contesto ambientale che può dirti tante cose, può rivelarti le abitudini dell’animale e quindi se la postazione scelta è quella giusta. A volte succede che se ti rechi in un determinato posto, anche a diversi chilometri di distanza da casa, con l’intento di catturare un soggetto poi è la natura che sceglie per te, sorprendendoti, e il soggetto cambia, diventa un altro”.
Quindi uno scatto è frutto di un lungo lavoro. Giusto?
“Certo, è così. È il prodotto di un lungo lavoro che va dalla scelta del posto e dunque del soggetto, sino all’elaborazione della stessa foto. Con la giusta attrezzatura si riescono a cogliere i dettagli più piccoli dell’animale ma può succedere che la luce e i colori risultino diversi da quelli reali e così occorre rielaborarla per restituire ciò che l’occhio effettivamente vede.
Per la prima volta in vita mia, proprio in questi giorni ho deciso di prendere parte, con 6 fotografie, a un concorso fotografico “H2O La natura dell’acqua”, organizzato e promosso dalle Riserve di Biosfera Unesco Appennino Tosco-Emiliano, Delta del Po e Po Grande, con il contributo della Regione Emilia-Romagna”.
Questa passione per la foto si sposa anche con il tuo impegno in una realtà importantissima per il nostro territorio che è l’Oasi La Francesa.
“Sì, avere una realtà come l’Oasi vicino a casa ovviamente aiuta molto chi come me va “a caccia” con l’obiettivo di esemplari appartenenti alla fauna selvatica, sia perché tale realtà richiama molte specie, sono ben oltre 150, sia perché all’interno della stessa, affacciato su una grande zona umida, si trova un capanno per il birdwatching, predisposto proprio per l’osservazione e il monitoraggio degli animali che l’Oasi ha l’onore di attrarre e ospitare al proprio interno.
Non casualmente si è formato un gruppetto di fotografi, siamo circa 5, che al sabato pomeriggio ci troviamo nel capanno per confrontarci e scambiarci le relative esperienze. Le nostre foto diventano anche un modo per fare conoscere alla gente questa realtà e il mezzo di diffusione più immediato sono ovviamente i social: le mie spesso le pubblico sulla mia pagina Instagram (luca_lully) per poi essere condivise anche sui social dell’Oasi.
Da sabato 22 marzo, cioè da quando è stato rinnovato il direttivo, io e la mia compagna Isabella Aldrovandi siamo diventati Consiglieri dell’Associazione Panda che gestisce l’Oasi, mentre prima ero un semplice socio. Diciamo che la mia passione per la fotografia sta crescendo così come il mio impegno a favore di questa preziosissima realtà che abbiamo la fortuna di avere a due passi da casa”.
I suoi scatti Luca li ama tutti, alcuni, come quello recente del merlo acquaiolo, sono frutto di una conquista fatta di costanza, pazienza, perseveranza e studio. Ma ci confida che a una fotografia è particolarmente legato, quella che relega all’eternità il canto di uno splendido pettirosso col becco aperto, “perché qui, oltre a cogliere l’attimo, sono riuscito, anche grazie alla giusta attrezzatura, a rendere con alta definizione i più piccoli dettagli del volatile”.
Federica Boccaletti