“Così diamo un futuro ad Aimag, non ci sono alternative”

Parlano i Sindaci dei Comuni soci per i quali quell’accordo con la cessione del controllo della governance a Hera è l’unica strada per dare un futuro ad Aimag. Spiegano le condizioni che hanno posto per mantenere il controllo sull’operato aziendale e di indirizzo strategico. Ribadiscono: “non esistono alternative, solo una prospettiva industriale potrà garantire un ruolo ad Aimag, e a noi Comuni soci, in futuro”.

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da sx i Sindaci Gloriana Dall'Oglio (Quistello), Fabio Zacchi (Poggio Rusco), Letizia Budri (Mirandola), Riccardo Righi (Carpi) Marika Menozzi (Concordia) e Tania Meschiari (Bomporto)

Parlano i Sindaci dei Comuni soci per i quali quell’accordo con la cessione del controllo della governance a Hera è l’unica strada per dare un futuro ad Aimag. Spiegano le condizioni che hanno posto per mantenere il controllo sull’operato aziendale e di indirizzo strategico. Ribadiscono: “non esistono alternative, solo una prospettiva industriale potrà garantire un ruolo ad Aimag, e a noi Comuni soci, in futuro”. In rappresentanza dei ventuno Sindaci si presentano in conferenza stampa Riccardo Righi (Carpi), Letizia Budri (Mirandola), Fabio Zacchi (Poggio Rusco), Marika Menozzi (Concordia), Tania Meschiari (Bomporto) e Gloriana Dall’Oglio (Quistello).

Tutto ruota attorno alla gara per l’affidamento del servizio idrico di strategica importanza per Aimag che, in ambito provinciale, ha sempre dovuto fare i conti con Hera la quale gestisce gli altri due terzi del territorio modenese. E non si è mai superato lo stallo perché chi vince deve indennizzare chi perde in una gara che “vale più di un miliardo”.

In base all’accordo trovato tra le due società Hera ‘estrapola’ dalla sua gestione il servizio idrico modenese trasferendolo in una nuova società di cui ad Aimag sarà conferito il 45% ricevendo in cambio nuove azioni di Aimag per lo stesso importo e salendo così dal 25 al 41% mentre la proprietà pubblica scende dal 65 al 51%.

“La gara la farà Aimag spa” e, se non ci saranno sorprese, se la potrà aggiudicare. “Aimag non può perdere l’idrico, non può attendere l’esito della gara ad occhi chiusi, siamo in prorogatio e Atersir sta attendendo che il quadro si definisca per poi procedere con Il percorso di gara”.

Hera però “non è Babbo Natale”. L’accordo prevede il passaggio della governance industriale a Hera (ad esclusione della raccolta e trasporto dei rifiuti). Prevede che nel Consiglio di Amministrazione quattro membri siano nominati dai soci pubblici e quattro, tra cui l’amministratore delegato, da Hera. Dal punto di vista civilistico e legale si parla di cessione del controllo per via del casting vote, perché l’amministratore delegato in caso di parità dispone del doppio voto.

La maggioranza pubblica potrà controllare l’operato aziendale e di indirizzo strategico attraverso la maggioranza in Assemblea, attraverso un nuovo Comitato territoriale di definizione delle strategie e verifica dell’operato, attraverso la maggioranza pubblica nel Collegio sindacale, l’organo di revisione di conti e bilanci.

Continua a pesare l’esposizione finanziaria straordinaria con il debito di oltre 200 milioni in conseguenza dell’acquisizione di Soenergy e della contestuale crisi energetica per via della guerra in Ucraina. “La situazione finanziaria sta migliorando ma la situazione internazionale non ci dà prospettive di lungo termine. Il 2024 si chiuderà in perdita per Aimag spa su cui peserà l’annus horribilis 2023 di Sinergas”.

Dopo aver ricevuto la proposta di accordo da parte delle due multiutility, le amministrazioni comunali hanno fatto partire le verifiche e i controlli procedendo con l’affidamento degli incarichi per i pareri di regolarità tecnica indispensabili per portare gli atti nei Consigli comunali. Hera ha avvisato l’Antitrust dalla quale attende il nullaosta.

Infine, un riferimento alle bollette che “non vengono scelte da un amministratore comunale o da Aimag ma dipendiamo da Arera, l’Autorità nazionale di regolazione dell’energia e devono essere validate dall’autorità regionale. Nessuno ci può speculare. Per i rifiuti il costo della tariffa è pari al servizio, nell’idrico la tariffa risponde al costo di gestione dell’investimento”.

Per i Sindaci questo accordo è l’unica strada per tutelare l’azienda, garantire i servizi, mantenere i posti di lavoro e l’indotto locale.

S.G.

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