Il racconto della carpigiana Chiara Lodi da Gaza, dove l’incubo della guerra è ricominciato

Il boato inconfondibile della guerra risuona nuovamente per le strade di Gaza: “davanti agli occhi - spiega la carpigiana Chiara Lodi, coordinatrice medica di Medici Senza Frontiere a Gaza - abbiamo nuovamente delle immagini che non avremmo più voluto vedere. I sacchi bianchi, le urla dei bambini, la gente che corre verso gli ospedali per cercare rifugio e ripararsi… I palestinesi non sono in grado di sopportare una nuova guerra, né fisicamente né mentalmente. È terribile vedere le loro speranze infrangersi”.

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Chiara Lodi

Nella notte tra il 17 e il 18 marzo è ripresa la guerra nella Striscia di Gaza, con Israele che ha ricominciato a bombardare violando il cessate il fuoco con Hamas in vigore da gennaio e uccidendo centinaia di palestinesi. Il governo israeliano ha fatto sapere che proseguirà l’offensiva fino al ritorno a casa di tutti gli ostaggi. La popolazione è ripiombata in un incubo che pare senza fine, come ci racconta la carpigiana Chiara Lodi, coordinatrice medica di Medici Senza Frontiere a Gaza.  “Sono arrivata a Gaza da tre settimane. Gli ospedali – spiega – sono nuovamente pieni di feriti e il 40 per cento di loro sono bambini. Ci sono ustionati, persone che necessitano di amputazioni… per non parlare di tutti coloro che giungono  già cadaveri. Sono già 75 i morti in quattro delle nostre strutture (ndr al 21 marzo) dopo i raid israeliani di questi giorni e il bilancio è destinato ad aggravarsi”. Il boato inconfondibile della guerra risuona nuovamente per le strade di Gaza: “davanti agli occhi abbiamo nuovamente delle immagini che non avremmo più voluto vedere. I sacchi bianchi, le urla dei bambini, la gente che corre verso gli ospedali per cercare rifugio e ripararsi… I palestinesi – aggiunge Chiara Lodi – non sono in grado di sopportare una nuova guerra, né fisicamente né mentalmente. È terribile vedere le loro speranze di riprendere, almeno in parte, la loro vita precedente, infrangersi”. Da quando il 19 gennaio era entrato in vigore il cessate il fuoco, conclude, “le persone stanno lottando per riorganizzare la propria quotidianità, dopo una lunga e devastante campagna militare che ha devastato Gaza. E, ancora una volta, Israele ha bloccato l’accesso agli aiuti umanitari e ai beni di prima necessità. E’ un disastro”.

Jessica Bianchi

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