Ci sono dolori troppo grandi per essere descritti a parole e, dove le parole non arrivano, a volte arrivano le mani che accolgono e trasformano. E’ ciò che ha sperimentato e deciso di condividere Cinzia Lodi, 39enne carpigiana, mamma di una splendida bambina di cinque anni e mamma speciale di altre due bambine a cui rimarrà per sempre legata. Per ricucire lo strappo causato da un lutto perinatale subito nell’agosto del 2024 Cinzia ha deciso di ripartire da una sua passione, quella per il cucito.
Nasce così Il Filo di Lea: un mondo di accessori in tessuto che ha iniziato a far conoscere anche su Instagram, come ha raccontato: “Quando ti succedono eventi così drammatici inevitabilmente cambi, cambia la tua vita e cambia il modo in cui vivi e percepisci il mondo. Il buio, il dolore e la tristezza sono enormi, tanto grandi da togliere il fiato. La sensazione costante è quella di non riuscire a respirare. La frase infatti che mi ripeto sempre come un mantra è: respira Cinzia, respira. Dopo due mesi da quell’evento drammatico, ho iniziato a cercare un modo per incanalare il dolore, per tentare di trasformare la tristezza in qualcosa di bello. E così ho riscoperto un mio grande hobby: il cucito. Ho deciso di creare, con gran coraggio mi dico da sola, una pagina dedicata a mia figlia Lea, un modo per averla sempre presente, per sentirmi legata a lei in ogni istante, facendo qualcosa con le mie mani. Questo nessuno può togliermelo, dipende da me e da nessun altro! Così nasce la mia pagina Instagram @ilfilodilea: un modo per raccontare la mia storia e mantenere vivo il legame più profondo che io conosca: quello tra madre e figlia. Un filo invisibile, ma anche tangibile attraverso quello che cucio con tutto l’amore che ho. Sono partita cucendo berrette e scaldacollo per bambini e adulti, perchè amo da sempre le berrette e le ho sempre cucite per me stessa e per i miei nipoti. Questo però è solo l’inizio! La verità è che cucio quello che mi passa per la testa, che mi piace e mi fa stare bene. Il mio è un bellissimo hobby ,ma io dico sempre che il @ilfilodilea è soprattutto la mia cura”.
Come hai imparato a cucire? C’è qualcuno/a che ti ha tramandato questa conoscenza?
“Sono cresciuta con una nonna molto brava a cucire che ha sempre sistemato i vestiti per tutti i suoi nipoti trovando soluzioni a tutte le nostre richieste. Nella mia famiglia da nonni, zii, genitori, sorella, creatività e manualità non mancano. Nel 2015, insieme a un’amica, ho deciso di iscrivermi a un corso di cucito a Carpi con la sola ambizione di imparare ad attaccare un bottone; e invece, da lì a poco, grazie anche alla passione di chi mi ha insegnato, ho scoperto che cucire mi piaceva tantissimo, che mi riusciva bene e che mi liberava la mente. E da lì è sbocciato un grande amore”.
Come definiresti il tuo stile?
“Amo realizzare cose semplici. Preferisco il tinta unita e le fantasie senza tempo come le righe e i pois, ma per i bambini ricerco anche fantasie particolari. Ogni cosa cucita è pensata per chi me la chiede. Decidiamo insieme se e cosa applicare. Perlopiù ricerco i tessuti nel nostro territorio, ma non solo”.
Sogni e progetti per il futuro?
“Vorrei partecipare ad alcuni mercatini per farmi conoscere e portare in giro sempre di più la mia Lea. Ho in mente diversi progetti da portare avanti che piano piano condividerò. La motivazione che mi spinge va oltre ogni immaginazione: è un misto di forza interiore e di un amore così profondo difficile da spiegare. Ringrazio la mia famiglia, i miei amici e i professionisti che mi hanno e stanno aiutando e mi riempiono di affetto”.
Chiara Sorrentino