Sedici anni e un sogno grande, quello di poter difendere, un giorno, la porta della sua squadra del cuore, la Juventus. Il carpigiano Alessandro Mazzocchi ha un futuro promettente davanti a sé nel mondo del calcio, uno sport che pratica con passione da quando aveva sei anni. “Ho iniziato tardi rispetto ad altri bambini ma poi non sono più riuscito a smettere. Ricordo che quando ero piccolo andavo a vedere mio padre giocare ma l’unica figura che catturava la mia attenzione in campo era quella del portiere. Quando ho iniziato, tra le fila del Carpi, ho provato vari ruoli ma io volevo soltanto stare davanti a una porta e così sono diventato un portiere”. Il calcio per Alessandro è una sfida continua, “un’emozione incomparabile dentro e fuori dal campo. Oltre all’adrenalina della partita poi, c’è il cameratismo degli spogliatoi. Ogni anno conosci persone nuove, nello staff come in squadra, stringi amicizie… è bello. Il calcio ti mette alla prova, come sportivo e come persona”. Con il mito di Gigi Buffon davanti agli occhi, Alessandro da quattro anni gioca nelle giovanili della Spal, ora nell’Under 17, e si è trasferito in convitto a Ferrara dove frequenta la classe terza di un istituto commerciale, dopo i primi due trascorsi al Meucci.
Con sua immensa gioia, Alessandro è stato convocato nella rappresentativa nazionale di Lega Pro Under 17 al Centro tecnico federale di Coverciano per ben due volte: a fine ottobre 2024 per fare uno stage e ora, a gennaio.
“Non ti dico la soddisfazione! Questa volta ho pensato a divertirmi, a godermi ogni momento di questa straordinaria occasione. Il mio obiettivo è stato quello di dare il massimo, di imparare e migliorare”. Un’opportunità preziosa anche per farsi notare da un talent scout o un procuratore ma, prosegue il sedicenne, “ciò che conta per me è aver portato a casa una delle più belle esperienze fatte sinora”. Un talento, quello di Alessandro, che i suoi genitori, Katiuscia e Simone, sostengono e incoraggiano da sempre: “sono davvero grato alla mia famiglia. Se sono arrivato sin qua è principalmente grazie a loro: per tre anni mi hanno scarrozzato da Carpi e Ferrara e ritorno, non tutti i genitori lo avrebbero fatto. Loro sostengono le mie scelte e mi sono vicini quando sbaglio. E’ grazie a mia madre, a mio padre e a mio fratello Mattia che io posso continuare a inseguire il mio sogno, quello di poter debuttare nel calcio professionistico con la Spal, arrivare un giorno in Serie A e alzare al cielo una coppa importante, magari con la mia squadra del cuore”.
Jessica Bianchi