Saman, la ragazza che disse ‘no’ in un documentario

In prima visione martedì 28 gennaio alle 22 su Sky Crime e in streaming su Now.

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Era il primo maggio 2021 quando a Novellara nel mezzo delle campagne emiliane, scomparve la diciottenne di origini pakistane Saman Abbas. Sei mesi dopo,  il 27 novembre, da una fossa non lontana dalla casa dove viveva con i genitori, venne recuperato il suo corpo. Saman è stata brutalmente uccisa dalla sua stessa famiglia per essersi opposta a un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan.

A ricostruire la storia, ma anche la coraggiosa lotta per l’identità e la libertà delle giovani pakistane, è Saman, documentario di Gabriele Veronesi e Luca Bedini, già premiato come Miglior progetto e vincitore del Premio Bio2B, oltre al miglior documentario a Visioni Incontra 2023, in prima visione martedì 28 gennaio alle 22 su Sky Crime e in streaming su Now.

Un racconto – prodotto da Pongofilms per Hearst Networks Italia e con il sostegno dalla Film Commission Emilia-Romagna – che riparte lì dove tutto è cominciato a Novellara, cittadina multiculturale di 13 mila abitanti, simbolo di integrazione e coesistenza pacifica, dove nel 2000 è sorto anche il primo tempio Sikh d’Italia, uno dei più grandi d’Europa.

Con interviste inedite, materiali d’archivio e carte processuali, il documentario ricostruisce l’humus in cui l’omicidio è maturato ascoltando i cronisti che seguirono la vicenda, l’allora sindaca di Novellara, Elena Carletti, e il parroco Don Giordano Goccini.

“In qualche modo a noi italiani va benissimo che quel mondo resti ‘chiuso’ in se’ – raccolta il regista – perché, ad esempio, i pakistani sono grandi lavoratori, svolgono compiti che noi italiani rifiutiamo, sono rispettosi delle regole. Anche la famiglia di Saman non aveva mai dato problemi, ma si portava dietro un retaggio pesantissimo. Gli immigrati di prima generazione non ce la fanno a integrarsi e forse non vogliono neanche, pensano a tornare nel proprio Paese. I figli restano a metà tra due mondi”.

Per l’omicidio di Saman, sono stati condannati all’ergastolo il padre e la madre, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, mentre lo zio Danish Aznain dovrà scontare 14 anni. Il 27 febbraio inizierà il processo di appello a Bologna.

“Ricordiamoci che solo nel 1981 da noi è stato abolito il delitto d’onore – conclude Bedini – Anche per le ragazze italiane è importante sapere cosa significa combattere per la propria libertà”.

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