80enne truffata a Novi, “si fingono Carabinieri e la derubano”

“Mia madre quando ha capito che cosa fosse affettivamente successo, cioè di essere stata raggirata e derubata, è caduta nella disperazione, tanto da farci preoccupare: il malvivente è riuscito infatti a farsi consegnare un bel gruzzoletto, tra soldi e gioielli, alcuni dei quali anche di grande valore affettivo”. A parlare è la figlia di una donna di oltre 80 anni, residente a Novi di Modena, che lo scorso 9 gennaio è caduta nella rete di spietati truffatori.

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(Foto generata da AI)

“Parlarne è doloroso soprattutto per come ho visto stare male mia madre ma ho deciso di raccontare la nostra disavventura affinché possa mettere in guardia le altre persone”. A parlare è la figlia di una donna di oltre 80 anni, residente a Novi di Modena, che lo scorso 9 gennaio è caduta nella rete di spietati truffatori.

“Erano circa le 13.30 quando mia madre ha ricevuto una chiamata sul telefono fisso di casa. Dall’altra parte della cornetta c’era un uomo che fingendosi carabiniere le ha detto che la figlia si trovava in caserma perché aveva appena subito la visita dei ladri, che le avevano svuotato casa. Poi le ha dettato un numero che ha detto essere quello di un conto corrente dove avrebbe dovuto mettere tutti i soldi e i preziosi per proteggerli dai malviventi che sicuramente sarebbero andati anche da lei e che un collega carabiniere sarebbe presto passato a casa sua per ritirare tutto. Inizialmente mia madre si è insospettita, ma poi il truffatore gli ha fatto sentire una donna che piangeva disperata, con tutta probabilità una registrazione, dicendole che era la figlia. A quel punto lei è stata presa dal panico e non è nemmeno riuscita a telefonarmi per capire se veramente mi fosse accaduto qualcosa. L’unica cosa che è stata capace di fare è stato rivolgersi ai suoi cognati, vicini di casa. Mia zia ha intuito che si trattava di una truffa e mi ha chiamata, poi si è precipitata a casa di mia madre per avvertirla, ma era troppo tardi, proprio in quel frangente ha visto un uomo alto e ben vestito che stava uscendo dal cancello per poi dileguarsi a bordo di un’auto blu metallizzata.

Nel frattempo anch’io avevo raggiunto casa di mia madre e il telefono ha squillato nuovamente: ho risposto io, loro hanno detto di essere questa volta i veri carabinieri, che avevano appena bloccato l’auto con a bordo i due truffatori, due albanesi, e che dopo mezzora ci avrebbero restituito tutta la refurtiva recuperata. Era evidente che fossero ancora loro e che si trattava di una farsa per rallentare l’intervento delle forze dell’ordine. Chiusa la telefonata, ho subito chiamato i carabinieri quelli veri, stavolta sì, presso i quali abbiamo poi sporto regolare denuncia.

Mia madre quando ha capito che cosa fosse affettivamente successo, cioè di essere stata raggirata e derubata, è caduta nella disperazione, tanto da farci preoccupare: il malvivente è riuscito infatti a farsi consegnare un bel gruzzoletto, tra soldi e gioielli, alcuni dei quali anche di grande valore affettivo.

Davvero una brutta e dolorosa vicenda che ha creato a mia madre un danno economico e, ancor peggio, un profondo trauma psicologico. Purtroppo i truffatori utilizzano dei metodi molto subdoli, facendo leva sulle fragilità e sull’emotività delle persone anziane. Quando pensava di avermi sentita in lacrime è andata letteralmente nel pallone e loro le hanno fatto fare quello che hanno voluto, agendo anche con estrema velocità.  Fate molta attenzione, non credete a quello che degli estranei vi raccontano per telefono cercando di spaventarvi e non fate mai entrare in casa persone che non conoscete”.

Federica Boccaletti

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