Sottopasso di Traversa San Giorgio, restano pesanti i disagi per i residenti

Dieci i quesiti contenuti nell’interrogazione di Giulio Bonzanini (Lega Nord) che ha rilevato disparità di trattamento tra i proprietari dei fondi agricoli. Riconfermata la riapertura al traffico a partire dal 31 gennaio e la conclusione dei lavori del sottopasso per il 28 febbraio

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ph Fabrizio Bizzarri

“I lavori sono in procinto di essere terminati ma rimangono senza risposta i rilievi contenuti nell’interrogazione” ha concluso Giulio Bonzanini, consigliere comunale Lega Nord a Carpi.

Dieci i quesiti, depositati nell’ottobre scorso, relativi all’aggiornamento dello stato dei lavori sulla Traversa San Giorgio e alla progettualità del sottopasso ciclopedonale che la Fondazione Crc Carpi sta realizzando al servizio del Parco Santacroce.

Nelle risposte arrivate nella seduta del Consiglio comunale del 23 dicembre scorso, condivise dal Comune di Carpi con la Fondazione, è stata riconfermata la riapertura al traffico di Traversa San Giorgio a partire dal 31 gennaio e la conclusione dei lavori del sottopasso prevista per il 28 febbraio. È stato ribadito che a causare il ritardo nell’esecuzione dell’opera hanno concorso le limitazioni alle attività lavorative in condizioni di esposizione prolungata al sole, le interferenze con sottoservizi non rilevati in fase di progetto e le problematiche di accantieramento legate al ridotto spazio disponibile. “Tutti fattori prevedibili” secondo Bonzanini che ha rimarcato i disagi sopportati dai residenti dal punto di vista economico e logistico.

In occasione delle piogge dell’8 dicembre scorso l’acqua non è defluita ed è arrivata in abbondanza ovunque in tutto il contesto abitativo tra via Bassa, via Bersana e via Meloni dove sono intervenuti i Vigili del Fuoco (guarda il video https://ift.tt/DfQIyVx).

Da via Traversa San Giorgio non sarà più possibile accedere a via Bassa e a via Bersana ma Bonzanini ha rilevato la disparità di trattamento tra i proprietari dei fondi agricoli perché su via Bassa, dove il terreno appartiene “a persone politicamente esposte citate negli atti” l’accesso è stato garantito “in quanto il percorso alternativo interferiva – secondo il Comune di Carpi – in modo significativo con i fruitori del percorso salute” mentre, precisa Bonzanini, “le attività agricole site invece su via Bersana sono costrette a circumnavigare il Parco Santacroce e, da via Mulini e della Rosa, accedere alla propria utenza attraverso uno svincolo piccolo e inadatto a un traffico che non sia prettamente residenziale, impedendolo quindi ai mezzi agricoli più ingombranti ed evidenziando così un trattamento da cittadini di serie B”.

Per quel che riguarda l’abbattimento del filare di arbusti messi a dimora da circa quindici anni, per il Comune di Carpi “si tratta di un limitato numero di piante impattate dall’opera e non soggette a tutela forestale. Non ci sono divieti assoluti di abbattimento nel caso di opere di interesse pubblico come il caso di specie”.

Proprio per il fatto che si tratta di un’opera pubblica di rilievo comunale la cui proprietà verrà ceduta al Comune di Carpi, “la normativa vigente non prevede un indennizzo da parte del soggetto attuatore. Tuttavia la Fondazione, comprendendo la situazione di difficoltà che la chiusura del tratto stradale comporta per le attività commerciali prossime al cantiere, sta intrattenendo contatti e rapporti con i relativi titolari al fine di garantire una completa informazione sull’andamento e le tempistiche dei lavori, e di individuare le migliori soluzioni volte a mitigare i disagi riscontrati”.

Sara Gelli

 

 

 

 

 

 

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