Il 22 dicembre i Vigili del Fuoco di Carpi hanno tratto in salvo una famiglia composta da mamma, papà e tre bambini, di cui un neonato, rimasti intrappolati nel loro appartamento, dove era divampato un incendio, posto al quinto piano di un condominio in via Morselli. I cinque sono stati fatti tempestivamente uscire dal balcone grazie all’autoscala, mezzo di soccorso avanzato fondamentale per agire in sicurezza e velocità in altezza. La scala di Carpi, la seconda della nostra provincia, era provvidenzialmente appena rientrata in servizio, dimostrando per l’ennesima volta quanto sia preziosa la sua presenza in una città come la nostra, caratterizzata da un’alta densità di palazzi. Grazie alla scala in via Morselli una tragedia è stata evitata ma la lezione pare non bastare mai: dopo una settimana infatti il mezzo ci è stato nuovamente sottratto e dal distaccamento di Carpi sta per raggiungere Imola. Ed è scandaloso perché Bologna può contare già su tre autoscale in servizio e 2 piattaforme, anch’esse in grado di operare in altezza. E mentre a Bologna i mezzi non mancano, il Coambdo di Modena torna in affanno, con una sola autoscala a disposizione per coprire un territorio che va da Pavullo a Finale Emilia. In inverno peraltro, con stufe e camini accesi… Sinora ce la siamo sempre cavati, non ci sono ancora stati due eventi concomitanti gravi che hanno richiesto l’immediato intervento della scala ai due poli estremi del territorio provinciale ma se dovesse accadere chi si assumerà l’onere di decidere chi lasciare indietro? Certo continuare ad appellarsi a Santa Barbara non è sufficiente… E’ ora di dire basta a questa perenne diaspora.
