Poesie sui morti per tenere vivo il dialetto carpigiano: torna in una nuova edizione ampliata il libro di poesie dialettali Téera de Béegh di Tino Casolari. “Dopo il successo della precedente raccolta – racconta Casolari – ho pensato di allargare la rosa dei personaggi. Il volume, nella nuova edizione, ne contiene centosei dei quali settanta sono completamente nuovi e fanno compagnia agli altri rivisitati e abbelliti. Per facilitare la lettura a fronte di ogni poesia ho aggiunto anche la traduzione in italiano, molto lineare, per permettere di comprendere il significato delle varie parole che può risultare complicato per i meno anziani”.
In occasione della presentazione del 17 gennaio reciterai alcune delle nuove poesie?
“Quella del 17 non sarà la solita presentazione ma uno spettacolo con poesie, dialoghi e canzoni per raccontare il passaggio dalla campagna del passato ai giorni nostri”.
Cosa la spinge a portare avanti questo progetto letterario?
“Per cercare di non far scomparire il nostro dialetto che purtroppo si parla sempre meno nelle case e che ai giovani non interessa. Lo so che queste poesie sono solo delle gocce ma se rimarranno a testimoniare i personaggi che c’erano nelle nostre campagne molti decenni fa e i lavori che facevano i nostri avi vorrà dire che Téera da Béegh avrà raggiunto il suo scopo”.
Chiara Sorrentino