La discarica di Malagrotta, la più grande d’Europa, si trova a ovest di Roma, non lontano da Fiumicino. È un’enorme collina di spazzatura alta 90 metri e che si estende per quasi 2,5 chilometri quadrati. Una ferita ambientale che continua a sanguinare. Chiusa nel 2013, dopo vari sequestri, per quarant’anni ha ricevuto oltre migliaia e migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati e non trattati. Ed è proprio a questa problematica realtà che la 27enne parmense Giorgia Galloni ha dedicato la sua tesi di laurea magistrale conseguita presso la Facoltà di Ingegneria di Unimore, a Modena. Una possibile soluzione per il trattamento in situ del percolato della discarica di Malagrotta è il titolo del suo lavoro: ritenuto il migliore, per qualità, innovazione progettuale e applicabilità, dalla commissione tecnica, tra gli otto che hanno risposto al bando indetto da Unimore su proposta dell’associazione Comitato Progetto Chernobyl Carpi, Novi, Soliera odv per l’anno accademico 2022/2023.
Alla dottoressa Galloni è stato quindi assegnato il premio di 700 euro messo a disposizione e giunto alla sua terza edizione: “l’obiettivo – spiega il presidente del Comitato Progetto Chernobyl Carpi, Novi, Soliera, Luciano Barbieri – è quello di riconoscere, incoraggiare e aiutare il lavoro dei giovani laureati affinché possano portare contributi importanti e concreti alla necessità di cambiamenti nell’approccio alla produzione e al consumo di energia per indirizzarli verso alternative rinnovabili e non impattanti sull’ambiente. Complimenti dunque a Giorgia e un augurio che con le competenze acquisite e il proprio lavoro possa contribuire a una transizione necessaria e sempre più urgente verso nuovi e più sostenibili orizzonti”.
“Ho accolto con grande interesse la proposta del mio relatore, il professor Adelmo Benassi, di lavorare sulla discarica di Malagrotta dal momento che il tema del trattamento rifiuti mi ha molto appassionata durante il mio percorso di studi. Il mio ultimo stage – spiega Giorgia Galloni – si è svolto presso lo studio T.En di Reggio Emilia a cui è stato affidato il compito di analizzare – e riprogettare – gli elementi carenti della discarica, come l’assenza di una copertura superficiale e l’inadeguatezza delle barriere laterali di contenimento ad esempio. Il mio lavoro si è concentrato sulla ipotetica realizzazione di un impianto di trattamento del percolato in sito per limitarne la quantità da smaltire. Pericolosissimo per le falde acquifere e l’ambiente in generale, il percolato, carico di sostanze chimiche, deve infatti essere contenuto, estratto e trattato. Io, in modo particolare, mi sono focalizzata su un trattamento a evaporazione a freddo e pertanto privo di emissioni, che segue una fase di osmosi inversa”.
La cerimonia di consegna dell’attestato alla dottoressa Giorgia Galloni è avvenuto oggi, martedì 3 dicembre, presso il nuovo polo tecnologico universitario di via Corbolani: “sono davvero grata – ha commentato – di ricevere questo premio, che riconosce l’impegno e la passione che mi hanno portata sin qui”. Un premio che, ha concluso l’assessore alle Politiche Scolastiche del Comune di Carpi, Giuliano Albarani, va nella giusta direzione, ovvero quella di “favorire il protagonismo giovanile. Di dare spazio alle nuove generazioni, capaci di ragionare con categorie mentali nuove e di approcciarsi alle sfide ai cambiamenti in modo meno conservativo e fobico del nostro”.
Jessica Bianchi