Il pubblico dev’essere il primo a dare l’esempio in materia di tutela del verde

Fai quel che dico ma non quel che faccio. Potrebbe essere riassunta così la velata, ma neppure troppo, critica che il consigliere di Fratelli d’Italia, Enrico Fieni, ha lanciato all’Amministrazione comunale, dopo il totale abbattimento delle alberature, “compresi gli esemplari in possesso di targhetta identificativa” presenti nell’ex corte di Fossoli di proprietà dell’Ente, dove sono partiti i lavori di riqualificazione. Una tabula rasa che suona alquanto stonata a fronte del Regolamento d’uso e tutela del verde pubblico e privato di cui si è dotato il nostro comune e che stabilisce in modo dettagliato l’iter autorizzativo da seguire prima di metter mano alle motoseghe.

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Foto di Fabrizio Bizzarri

Fai quel che dico ma non quel che faccio. Potrebbe essere riassunta così la velata, ma neppure troppo, critica che il consigliere di Fratelli d’Italia, Enrico Fieni, ha lanciato all’Amministrazione comunale, dopo il totale abbattimento delle alberature, “compresi gli esemplari in possesso di targhetta identificativa” presenti nell’ex corte di Fossoli di proprietà dell’Ente, dove sono partiti i lavori di riqualificazione. Una tabula rasa che suona alquanto stonata a fronte del Regolamento d’uso e tutela del verde pubblico e privato di cui si è dotato il nostro comune e che stabilisce in modo dettagliato l’iter autorizzativo da seguire prima di metter mano alle motoseghe.

“L’istanza di autorizzazione – sottolinea Fieni – deve essere presentata al Servizio competente alla gestione del verde, corredata di documentazione comprovante la necessità dell’intervento, allegando la documentazione fotografica, il rilievo puntuale delle alberature da abbattere e la relazione tecnica indicante le motivazioni dei tagli e le opere compensative previste”. Solo dopo l’eventuale via libera, 30 i giorni di tempo che possono intercorrere per il rilascio dell’autorizzazione, le operazioni di taglio possono essere avviate.

Per quanto riguarda le compensazioni, prosegue il consigliere, “il regolamento prevede che gli esemplari abbattuti debbano essere sostituiti con nuove piantumazioni, il cui numero è legato alla circonferenza di quello tagliato (ndr – in soldoni più era grande l’albero, maggiore sarà il numero delle piante da mettere a dimora. Un esempio? Un esemplare di grande rilevanza, ovvero con una circonferenza di oltre 408 cm, dovrà essere sostituito con ben 7 alberature) che dovranno essere gestite per almeno tre anni dall’autore dell’intervento”.

Per quanto riguarda gli interventi di nuova urbanizzazione o di ristrutturazione urbanistica che realizzano dotazioni territoriali di verde pubblico, l’Art.35 stabilisce come sia “obbligatorio indicare le alberature eventualmente esistenti nel sito” e affida al Servizio competente alla gestione del verde il compito di stabilire “i soggetti arborei da mantenere e quelli da abbattere”. Insomma il regolamento non lascia spazio a dubbi e il consigliere di Fratelli d’Italia vuole vederci chiaro per capire come mai a Fossoli sia stata fatta man bassa di verde: “l’iter è stato rispettato? Dove sono le mappature e le relazioni tecniche indicanti le motivazioni dell’abbattimento? Quali le opere compensative previste? Vogliamo essere informati sul numero esatto di alberi tagliati e conoscerne la conformazione per sapere se gli esemplari in compensazione rispetteranno il quantitativo da regolamento”. Tutto ciò per garantire che il pubblico sia il primo a dare l’esempio in materia di tutela del verde cittadino.

Jessica Bianchi

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