“C’è il rischio di buttare via il bambino con l’acqua sporca”

Dopo il passaggio in Senato del 20 novembre, il nuovo Codice della Strada è diventato legge ma restano alcuni coni d’ombra a partire dal margine di manovra degli enti pubblici. Insomma, promosso o bocciato? Per l’Asaps – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – è un Ni. Il presidente Giordano Biserni punta il dito sui restringimenti degli spazi di azione dei comuni a partire dalla stretta sull’impiego dei misuratori di velocità.

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Dopo il passaggio in Senato del 20 novembre, il nuovo Codice della Strada è diventato legge ma restano alcuni coni d’ombra a partire dal margine di manovra degli enti pubblici. Insomma, promosso o bocciato? Per l’Asaps – Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – è un Ni. Il presidente Giordano Biserni infatti, pur apprezzando l’introduzione della sospensione della patente alla prima violazione per l’utilizzo del cellulare alla guida, punta il dito sui “restringimenti degli spazi di azione dei comuni”. Qualche esempio? “Il nuovo codice limita la possibilità di realizzare nuove corsie ciclabili, stabilisce che le Ztl debbano essere più limitate e che gli ingressi e le uscite dei veicoli nei territori protetti per ciclisti e pedoni vengano sanzionati solo una volta. Ricordo che, dall’inizio dell’anno, nel nostro Paese sono stati 369 i pedoni morti e 179 i ciclisti che hanno perduto la vita. Sono le categorie che pagano il prezzo più alto e, nonostante ciò, il nuovo codice non rivolge loro la necessaria attenzione”. I comuni poi, prosegue Biserni, “non potranno più installare misuratori di velocità nelle aree urbane laddove il limite sia inferiore a 50 chilometri orari, ciò significa che nelle Zone 30 non potranno essere attivati gli autovelox” ma, ad oggi, chi rispetta limiti tanto stringenti?

“La velocità – conclude il presidente di Asaps – è la prima causa di incidente o, quantomeno la concausa degli effetti più gravi, ci rende davvero perplessi il fatto che venga sottostimata a tal punto. L’Istat ha registrato un aumento della mortalità sulle strade italiane del 4%, dato che dovrebbe far riflettere chi detta le regole e fa determinate scelte, come limitare l’impiego dei misuratori di velocità. Qui c’è il rischio di buttare via il bambino con l’acqua sporca”.

Certo vi sono anche elementi estremamente positivi come ad esempio le azioni volte a punire una delle principali cause dei sinistri: la distrazione, come sottolinea Mauro Sorbi, presidente dell’Osservatorio regionale per la Sicurezza stradale. “Prevista la sospensione della patente per 15 giorni per chi verrà trovato per la prima volta alla guida col cellulare. Per chi ha meno di 20 punti, scatteranno invece sospensioni dai 7 ai 30 giorni, in caso di passaggio col rosso, sorpassi azzardati… A chi guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 verrà revocata la patente per tre anni al primo controllo e poi dovrà installare Alcolock sull’auto. Bene anche la regolamentazione relativa ai monopattini – dall’assicurazione al caschetto, alla targhetta identificatrice – ma io avrei posto maggiore attenzione anche sulle bici elettriche. Regole ben fatte – conclude Sorbi – ma se poi sulle strade nessuno controlla siamo punto a capo. Gli organici delle polizie locali e nazionali devono essere rafforzati, gli agenti sulle strade rappresentano la forma di prevenzione più importante”.

J.B.

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