In esame l’allargamento di un allevamento di maiali a Correggio

Pig Green Italia srl dopo l’acquisizione dell’Azienda agricola Tirabassi S.S. e dei suoi allevamenti suinicoli di via Ronchi 12 e 14, a Fosdondo di Correggio, ha deciso di “rivedere” il sito portando il numero delle scrofe da 622 a 4.200. La procedura di valutazione di impatto ambientale al momento resta però congelata come ci spiegano da Arpae: “la VIA è sospesa su richiesta del proponente per verifiche di natura pianificatoria e territoriale che sta conducendo con il Comune di Correggio”. Dal Comune infatti arriva la conferma che “il procedimento è attualmente in fase istruttoria” e che si “stanno svolgendo gli approfondimenti necessari alla valutazione complessiva del progetto”.

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E’ attualmente in esame l’allargamento di un allevamento di maiali nel correggese. Pig Green Italia srl dopo l’acquisizione dell’Azienda agricola Tirabassi S.S. e dei suoi allevamenti suinicoli di via Ronchi 12 e 14, a Fosdondo di Correggio, ha deciso di “rivedere” il sito portando il numero delle scrofe da 622 a 4.200.

Il progetto – sottoposto a Valutazione di impatto ambientale e ad Autorizzazione integrata ambientale – prevede “la riqualificazione del sito aziendale di via Ronchi 12, attualmente caratterizzato dai settori di riproduzione ed accrescimento con suini fino al peso di kg 50, modificandone l’indirizzo produttivo completamente a scrofe con suinetti fino allo svezzamento, mediante demolizione delle porcilaie esistenti e costruzione di nuovi fabbricati (con ampliamento della superficie edilizia su un terreno adiacente) rivedendo completamente le tecniche di stabulazione adeguandole alle più avanzate tecniche di benessere animale che prevedono non più le gabbie parto ma dei box parto dove la scrofa è libera di muoversi e adottando tecniche di gestione dei reflui basso emissive. Il progetto prevede inoltre la sostituzione degli attuali lagoni in terra con vasche in cemento coperte”.

Nel sito di via Ronchi 14 è confermata l’attuale attività ma, a differenza dello stato attuale che prevede la presenza contemporanea delle tre categorie magroncelli, magroni e grassi, continua la documentazione, “le porcilaie saranno gestite con la tecnica del tutto pieno-tutto vuoto con l’introduzione di un gruppo di suini del peso di circa 30 kg che resteranno in stalla fino al raggiungimento del peso di 160 -170 kg. A questa fase segue un periodo di 5-7 giorni di “vuoto sanitario” per le operazioni di lavaggio e disinfezione prima dell’introduzione di un nuovo gruppo di suini”.

La modifica proposta, si legge nella Valutazione ambientale preliminare della Regione Emilia Romagna, “comporta un notevole aumento del numero di scrofe nello stabilimento di via Ronchi n. 12, infatti dallo stato attuale di 622 scrofe (scrofe in gestazione e scrofe in parto con suinetti fino a 7 kg) si passerebbe a uno stato futuro di 4.200 scrofe (scrofe in gestazione e scrofe in parto con suinetti fino a 7 kg) con un aumento di 3.578 scrofe”. I capi totali passeranno da 10.248 a 8.353 (-18%) mentre il peso vivo passerà da 765 tonnellate a 1.140 (+49%). La differente tipologia di capi implicherà un maggior approvvigionamento idrico e un amento in termini di consumo di mangimi. E se la Pig Green Italia srl assicura una diminuzione di emissioni odorigere, di ammoniaca, gas serra e polveri grazie alle migliorie tecniche che verranno apportate, a più che raddoppiare saranno invece i viaggi annui degli automezzi coinvolti nelle attività di allevamento che passeranno, secondo le stime fatte, da 594 a 1.221: “l’aumento dei flussi veicolari – si legge nel progetto – è prevalentemente legato alle gestione dei reflui zootecnici… ipotizzando un periodo lavorativo dell’ordine di 300 giorni/anno, è possibile stimare un flusso indotto medio pari a 4 transiti al giorno (complessivi tra arrivi e partenze)”.

La procedura di Valutazione di impatto ambientale al momento resta però congelata come ci spiegano da Arpae: “la VIA è sospesa su richiesta del proponente per verifiche di natura pianificatoria e territoriale che sta conducendo con il Comune di Correggio”.

Dal Comune infatti arriva la conferma che “il procedimento è attualmente in fase istruttoria” e che si “stanno svolgendo gli approfondimenti necessari alla valutazione complessiva del progetto”.

L’appesantimento dal punto di vista dell’impatto ambientale della nuova struttura, proseguono da Arpae “verrà valutato nell’ambito della procedura. Siamo ancora alle fasi iniziali per cui sulla base delle integrazioni al progetto e eventuali modifiche verranno poi svolte le articolate valutazioni tipiche di un Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) che tireranno le conclusioni anche in merito all’impatto ambientale collegato all’incremento di scrofe valutando anche le variabili di miglioramento rispetto allo stato attuale”.

La procedura, conclude l’ente “è di competenza della Regione Emilia-Romagna, Arpae Sac ha unicamente funzioni istruttorie”.

Jessica Bianchi

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