“In questa terra siamo stati profondamente feriti dall’alluvione, ma veniamo da un anno e mezzo di speculazioni politiche e scontri politici. Le persone hanno paura nella nostra terra. Da questa campagna elettorale, quindi, finisca la speculazione politica e parta un nuovo patto di collaborazione istituzionale. Spero di incontrare già nei prossimi giorni la presidente del Consiglio Meloni, serve un grande cambio di passo da parte di tutti, me compreso. Le persone non dormono la notte a qualsiasi allerta meteo”. Sono le prime parole di Michele de Pascale, parlando dal palco del suo comitato elettorale a Bologna, a fianco della segretaria nazionale dem Elly Schlein e di tutti i dirigenti del Pd e dei partiti della coalizione al centro CostArena, mentre parte una colonna sonora fatta di brani di De Gregori e Rino Gaetano, tra gli altri. Quindi, continua de Pascale, “sono estremamente onorato” e “metterò tutto me stesso”.
“Fin da piccolo sognavo di fare il presidente dell’Emilia-Romagna, quindi oggi ho realizzato personalmente il sogno di una vita. Per un emiliano-romagnolo, presiedere la Regione Emilia-Romagna è la soddisfazione più grande che ci possa essere. Soprattutto in un momento difficile come questo”. Così Michele de Pascale, parlando a margine del suo comitato elettorale a Bologna, a fianco della segretaria nazionale dem Elly Schlein e di tutti i dirigenti del Pd e dei partiti della coalizione, al centro CostArena, mentre parte una colonna sonora fatta di brani di De Gregori e Rino Gaetano, tra gli altri. Quindi, continua de Pascale, “sono estremamente onorato” e “metterò tutto me stesso”.
Con lo spoglio che ormai ha superato il 50% delle sezioni, in Emilia-Romagna si consolida il vantaggio del candidato presidente del centrosinistra Michele de Pascale sulla sfidante di centrodestra Elena Ugolini. Con 2.265 sezioni scrutinate su 4.529, infatti, de Pascale è al 56,31%, quasi 16 punti percentuali in più rispetto al 40,61% di Ugolini. Restano sempre sotto il 2% il candidato di sinistra Federico Serra e Luca Teodori di Lealtà coerenza verità.
Tra i partiti resta saldamente in prima posizione il Partito democratico, con il 42,9%, mentre la lista più votata del centrodestra, Fratelli d’Italia, si attesta al 23,8%. Nettamente staccati gli altri partiti: nel centrosinistra Alleanza Verdi e Sinistra è al 5,2%, seguita dalla lista civica di de Pascale con il 3,81%, dal Movimento 5 stelle con il 3,5% e da Riformisti Emilia-Romagna futura con l’1,69%, mentre nel centrodestra Forza Italia e Lega si contendono la seconda piazza, con i berlusconiani in leggero vantaggio (5,6% contro 5,3%), seguite dalla lista civica di Ugolini, che al momento incassa il 5,1% dei consensi.
L’affluenza in Emilia-Romagna si ferma poco oltre il 46%. Il dato delle 15 di oggi è infatti del 46,41% degli avanti diritto, a urne chiuse. Si conferma molto lontano, circa 20 punti percentuali, il dato del 67% delle ultime regionali, quelle del 2020, ma comunque migliore del disastroso 37% del 2014.
La provincia in cui si è votato di più è quella di Bologna, col 51,67%. Seguono Ravenna (49,72%), Forlì-Cesena (45,50%), Reggio Emilia (45,44%), Modena (47,20%), Ferrara (43,14%), Parma (42,70%), Piacenza (41,49%) e Rimini (40,73%).
La Romagna torna alla guida della Regione con Michele de Pascale, 39enne ravennate, per due mandati, dal 12 giugno 2016, sindaco della città dei mosaici, tra pandemia e alluvione, lavori infrastrutturali al porto e partita sul rigassificatore offshore. Tra le sue battaglie anche quella per riattivare le estrazioni di gas nell’Alto Adriatico, non gradita agli ambientalisti. Nato nel gennaio del 1985 a Cesena ma cresciuto a Cervia, l’impegno politico, come per molti, comincia alle superiori, al liceo scientifico Augusto Righi di Cesena dove si diploma, iscrivendosi poi a Medicina ma senza laurearsi. E prosegue con l’iscrizione prima ai Democratici di sinistra e poi al Partito democratico. Nel 2004 si candida con successo a consigliere comunale Ds a Cervia, dove viene rieletto come dem nel 2019. Dal 2011 è assessore agli Affari generali nella giunta Zoffoli e in quello stesso anno vittima di un pauroso incidente stradale a causa del quale rischia tra l’altro di perdere un piede e rimane per 10 giorni in coma farmacologico. Nel 2013 de Pascale diventa segretario provinciale del Partito democratico e sposa Laura Casadio, figlia dell’ex presidente della Provincia, con cui ha due figli. E nel 2016, in seguito alla tragica scomparsa di Enrico Liverani, si candida sindaco a Ravenna. Sostenuto dal centrosinistra al primo turno non raggiunge il 50% più uno dei voti, ma trionfa comunque al ballottaggio sul centrodestra e Massimiliano Alberghini. Il 3 agosto viene inoltre eletto presidente della Provincia. Mentre il 12 febbraio 2019 presidente dell’Upi.
All’interno del Pd sostiene le mozioni dei candidati segretario Nicola Zingaretti nel 2019 e Stefano Bonaccini nel 2023, dopo che nel 2021 viene confermato sindaco a Ravenna al primo turno sostenuto dal campo largo, sfiorando il 60%. Con le dimissioni dell’ex presidente Stefano Bonaccini quest’anno, il Pd lo sceglie come successore. E alle urne è un nuovo successo. Venerdì, alla festa di chiusura della campagna elettorale a Bologna, ha detto di lui Romano Prodi: “Cosa mi piace di lui? Quando penso che la polemica più grande è stata sull’alluvione… Beh, questo qui ha fatto allargare i campi per salvare la città, una cosa che nel medioevo facevano i Papi. Non confondiamo le cose, però…”. Prodi ha poi aggiunto di vedere in de Pascale “solidarietà e stile” e già alla vigilia del voto il professore era sicuro: “Andrà bene”