Liste d’attesa, “di questo passo si curerà solo chi potrà permetterselo”

“A ottobre il mio medico curante mi ha prescritto un’ecografia e una risonanza magnetica all’addome ma, con mio estremo disappunto, quando mi sono recato in farmacia per prendere i relativi appuntamenti mi sono sentito dire che la prima data a disposizione per l’eco era nel luglio 2025 mentre per la risonanza non era possibile fissare alcunché poiché l’agenda risultava chiusa”. A parlare è un nostro concittadino che prosegue: “di questo passo, la sanità privata sarà l’unica a cui rivolgersi in caso di necessità e si curerà solo chi potrà permetterselo. E’ davvero scandaloso. Il Servizio sanitario nazionale non regge più, alla faccia della sanità pubblica”.

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“A ottobre il mio medico curante mi ha prescritto un’ecografia e una risonanza magnetica all’addome ma, con mio estremo disappunto, quando mi sono recato in farmacia per prendere i relativi appuntamenti mi sono sentito dire che la prima data a disposizione per l’eco era nel luglio 2025 mentre per la risonanza non era possibile  fissare alcunché poiché l’agenda risultava chiusa”. A parlare è un nostro concittadino che prosegue: “io sono disposto a muovermi su tutta la provincia perchè sono automunito ma i tempi di attesa sono vergognosamente lunghi. Di questo passo, la sanità privata sarà l’unica a cui rivolgersi in caso di necessità e si curerà solo chi potrà permetterselo. E’ davvero scandaloso. Il Servizio sanitario nazionale non regge più, alla faccia della sanità pubblica”.

I Carabinieri del Nas di Parma nelle scorse settimane si sono recati presso il punto unico di prenotazione dell’Ausl di Modena in via Casalegno, per acquisire documenti: i militari stanno infatti indagando sui tempi delle liste d’attesa nella nostra provincia dal momento che Modena risulta maglia nera in regione, con oltre il 22% delle visite in ritardo.

Interrogata sul tema, la direzione dell’Ausl specifica che, “in merito alla richiesta sui tempi d’attesa medi degli esami strumentali quali risonanza magnetica (RM) ed ecografie, è necessario tenere conto della variabilità in base alla specifica tipologia di esame. Per un’ecografia ginecologica, ad esempio, a ottobre 2024 la mediana del tempo d’attesa è di 26 giorni, con un indice di performance (ovvero la percentuale di visite ed esami erogati entro i tempi standard, in questo caso con classe di priorità D-differibile) del 100%. Per l’ecografia alla mammella la mediana si attesta sui 17 giorni (99% di indice di performance), mentre per lo stesso esame ma all’addome è di 31 giorni (84%). Stesso discorso per la RM, con un range che va dai 42 giorni (93%) per quella cerebrale ai 41 per quella muscoloscheletrica (64%). Occorre sottolineare che nessuna agenda è chiusa, anzi vi sono disponibilità prenotabili fino a due anni, per garantire il più possibile la risposta al cittadino”.

Implementare il numero di strumentazioni per la risonanza magnetica potrebbe aiutare ma, al momento, all’orizzonte non si profilano nuovi acquisti: “sono 9 le strumentazioni per la risonanza magnetica ad alto campo presenti complessivamente in provincia di Modena in strutture pubbliche e altre in strutture convenzionate nelle quali è possibile accedere tramite Servizio Sanitario Regionale. All’Ospedale di Carpi è presente una risonanza ad alto campo che non ha avuto fermi particolari in questo periodo ed è programmata la sostituzione nel corso dei prossimi mesi. I finanziamenti disponibili (PNRR) sono finalizzati alla sostituzione e non è previsto l’aumento del numero di RM. Sempre all’interno della provincia di Modena – spiegano dall’Ausl – sono presenti 12 TAC all’interno delle strutture pubbliche, di queste una a Carpi, dove sono in corso i lavori per aggiungere una seconda TAC, lavori che termineranno per la fine dell’anno”.

Un incubo, quello delle liste di attesa, che rischia però di peggiorare in considerazione della mancanza di personale sanitario: “sul tema dei tempi d’attesa – proseguono dall’Ausl di Modena – unicamente attraverso risorse regionali e aziendali, in attesa dei finanziamenti nazionali e in un contesto di difficile reperimento dei professionisti di molte branche, le Aziende sanitarie modenesi e il settore privato accreditato sono impegnati a sostenere un piano di miglioramento ad ampio raggio con una pluralità di azioni che mirano a mantenere un’offerta a CUP il più possibile aperta, coerente e appropriata rispetto alla domanda di prestazioni, consentendo le prenotazioni anche sul lungo periodo”.

Jessica Bianchi

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