La paziente al centro del percorso multidisciplinare oncologico

Nell’ambito delle iniziative dell’Ottobre Rosa, il mese dedicato alla prevenzione dei tumori femminili, Amo - Associazione malati oncologici di Carpi promuove giovedì 24 ottobre, presso la Sala Loria, a partire dalle 17, un incontro con Camilla Alderighi, membro del direttivo dell'Associazione Alessandro Liberati e co-responsabile della diffusione del  progetto Health Choiches.

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Giorgia Razzini e Maria Grazia Lazzaretti

Nell’ambito delle iniziative dell’Ottobre Rosa, il mese dedicato alla prevenzione dei tumori femminili, Amo – Associazione malati oncologici di Carpi, nelle persone di Maria Grazia Lazzaretti e Giorgia Razzini, promuove giovedì 24 ottobre, presso la Sala Loria, a partire dalle 17, l’incontro dal tema: La paziente al centro del percorso multidisciplinare oncologico – Sogno o son Desta?

Nonostante le numerose evidenze disponibili a supporto della condivisione delle scelte terapeutiche, esistono ostacoli e barriere al reale coinvolgimento della paziente nel percorso multidisciplinare oncologico che la riguarda. Di questo e della corretta comunicazione tra paziente e professionisti parlerà Camilla Alderighi, membro del direttivo dell’Associazione Alessandro Liberati e co-responsabile della diffusione del  progetto Health Choiches.
Seguirà il contributo di  docenti del Dipartimento linguistico dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che si occupano di corsi di formazione sulla comunicazione tra medico e paziente per gli studenti di medicina.

Durate la tavola rotonda animata da Maria Grazia Lazzaretti e Dania Barbieri, i professionisti dei percorsi multidisciplinari del tumori femminili dell’azienda Usl di Modena dialogheranno con i pazienti  per generare valore all’interno dei percorsi.
“Siamo convinti – spiega Amo in una nota – che la prevenzione sia una responsabilità di ciascuna paziente che, opportunamente informata e coadiuvata dai professionisti della salute, può, da esperta qual è di se stessa, dare un contributo essenziale alla definizione del miglior iter curativo ritagliato sartorialmente per lei. La paziente non deve temere di dire la sua in merito a trattamenti anche complessi: compito dei professionisti e delle associazioni di volontariato è quello di fornire gli strumenti più adeguati per poterlo fare”.

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