“I drastici tagli al personale stanno portando il sistema sanitario al collasso”

Dopo oltre un anno di inutili trattative, denunciano i rappresentanti sindacali della UIL-FPL, “la situazione all'interno dell'Azienda Usl di Modena è insostenibile: aumento esponenziale dei tempi di attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici; diminuzione della qualità delle prestazioni erogate, a causa della carenza di personale, rischio chiusura o riduzione dei servizi territoriali, con conseguente difficoltà di accesso alle cure per molti cittadini, soprattutto quelli più fragili e dimissioni in massa del personale sanitario, esasperato dalle condizioni di lavoro, dalla mancanza di prospettive di crescita professionale e dall’immobilismo della direzione rispetto al tema delle aggressioni personali”.

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Dopo oltre un anno di inutili trattative, denunciano i rappresentanti sindacali della UIL-FPL, “la situazione all’interno dell’Azienda Usl di Modena è ormai insostenibile: aumento esponenziale dei tempi di attesa per visite specialistiche e interventi chirurgici; diminuzione della qualità delle prestazioni erogate, a causa della carenza di personale, rischio chiusura o riduzione dei servizi territoriali, con conseguente difficoltà di accesso alle cure per molti cittadini, soprattutto quelli più fragili e dimissioni in massa del personale sanitario, esasperato dalle condizioni di lavoro, dalla mancanza di prospettive di crescita professionale e dall’immobilismo della direzione rispetto al tema delle aggressioni personali”.

Il sindacato denuncia poi la mancanza di volontà da parte dei vertici aziendali di condividere un percorso trasparente che illustri la reale situazione del personale, evidenziando le carenze di organico e proponendo un piano concreto di assunzioni. Tale piano dovrebbe mirare a ripristinare il turnover previsto per il 2024, garantendo così la sostenibilità e l’elevata qualità del Servizio Sanitario Regionale.

“Dopo l’inaccettabile azzeramento del turnover nel 2023, l’azienda ha ulteriormente aggravato la situazione, prolungando lo stop alle assunzioni di personale sanitario fino ad oggi. Si tratta di una scelta scellerata che penalizza gravemente i lavoratori e mette a rischio la qualità dei servizi offerti all’utenza. L’azienda sembra più interessata a riequilibrare i bilanci che a garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini” spiegano dal sindacato.

“I nostri cittadini non meritano di subire ritardi nelle cure e di veder compromessa la propria salute a causa dell’incapacità di questa amministrazione di gestire il sistema sanitario” dichiara Nicola Maria Russo, segretario Territoriale della UIL FPL Modena, sottolineando come la mancanza di un dialogo costruttivo con le organizzazioni sindacali stia avendo ripercussioni gravissime sulla vita di migliaia di persone.

“I drastici tagli al personale – continua Russo – stanno portando il nostro sistema sanitario verso il collasso. Rimanere inermi di fronte a questa emergenza è irresponsabile e pericoloso per tutti i cittadini. Chiediamo con forza alle istituzioni di agire subito e di avviare un profondo rinnovamento del sistema, a partire dalle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, che sono la vera ricchezza del nostro servizio sanitario”.

La segreteria UILFPL denuncia con forza “l’assoluta sordità della Direzione delle Professioni sanitarie e della Direzione amministrativa della Ausl di Modena” di fronte all’allarmante carenza di personale nonostante le reiterate segnalazioni e le richieste di assunzioni urgenti. “L’indizione di nuovi concorsi, in presenza di graduatorie già attive, è l’ennesima dimostrazione di una politica del personale miope e disconnessa dalle reali esigenze del servizio. Chiediamo con fermezza l’immediata stabilizzazione di tutti i professionisti precari e l’avvio di nuove procedure concorsuali per coprire tutti i posti vacanti”. La UILFPL, a seguito dell’ultimo infruttuoso confronto al tavolo negoziale, rivendica con forza la stabilizzazione di tutti gli operatori sanitari impiegati durante l’emergenza Covid-19. È inaccettabile che, dopo 36 mesi di contratto a termine, molti di questi professionisti siano stati licenziati e poi reimpiegati con contratti di somministrazione dalla stessa azienda. Chiosa Russo: “All’interno dell’Ausl si assiste a una sperequazione tra lavoratori, trattati come di serie A e di serie B. È inaccettabile che, a causa di una illogica gestione, alcuni dipendenti abbiano ottenuto proroghe contrattuali oltre i 36 mesi, mentre altri, pur essendo presenti nella stessa graduatoria, non si sono visti prorogati. La recente comunicazione aziendale sulla stabilizzazione del personale ha suscitato perplessità e delusione. I posti offerti sono ben al di sotto delle effettive esigenze, come dimostra il caso dei tecnici della prevenzione: solo 7 su circa 20. Un approccio così distante dalla realtà rischia di penalizzare i lavoratori e di compromettere la qualità dei servizi offerti”.

La UILFPL chiede un intervento immediato per porre fine a questa situazione e garantire a tutti i lavoratori le stesse opportunità. È necessario un intervento urgente per stabilizzare tutti i precari e valorizzare il loro prezioso contributo. “Per colmare le lacune di organico, l’azienda sta sovraccaricando gli infermieri di compiti aggiuntivi, spostandoli da un reparto all’altro senza la necessaria formazione e senza rispettare le norme sulla sicurezza. Gli operatori socio-sanitari, invece, sono costretti a lavorare da soli, in violazione delle dispositive di sicurezza e a scapito della qualità dell’assistenza”, prosegue Russo.

Per ripristinare i livelli minimi di sicurezza, garantire la continuità assistenziale e coprire almeno il 50% del turnover, a fronte di almeno 200 unità assenti nella sola AUSL, il sindacato chiede un intervento urgente: l’assunzione immediata di almeno 130 nuovi operatori (OSS, infermieri e tecnici).

50 unità da destinare ai servizi ospedalieri e territoriali di Pavullo, Vignola e Sassuolo, coprendo tutte le aree critiche (cure primarie, salute mentale, igiene pubblica ed emergenza urgenza).

40 unità da destinare ai servizi territoriali di Modena e Castelfranco, con particolare attenzione ai dipartimenti di cure primarie, salute mentale, igiene pubblica ed emergenza urgenza.

40 unità da destinare ai servizi territoriali di Carpi e Mirandola, sempre con focus sui dipartimenti sopracitati.

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