Cambiano i tempi e cambiano le mode ma la magia e l’emozione del “Sì, lo voglio” rimane indelebile nella memoria di tutti noi. L’obiettivo dell’evento era di organizzare una sfilata a km. 0 facendo sfilare gli abiti da sposa di mamme, zie, nonne e parenti nel fatidico giorno del loro matrimonio. La consegna degli abiti è iniziata a Luglio ed è diventata un’occasione in cui ascoltare con gioia, a volte anche con una lacrima, i ricordi dei grandi preparativi fatti per vivere un giorno che doveva essere perfetto e indimenticabile. Molto abiti di sartoria sono stati fatti su misura dalle mani esperte delle sarte/i del paese, abiti vintage che fanno tanta tenerezza, abiti a volte semplici a volte sontuosi, comunque tutti preziosi e scelti meticolosamente, per arrivare più belle al fatidico Sì! Ogni decennio porta con sè un proprio stile di vita e di storia, partendo da abiti di color bianco e con uno stile lineare, per arrivare ad altri ricchi di pizzi, perline, balze, fiori e colori sgargianti, come il rosso e il viola, per un totale di circa 130 abiti. L’apertura della sfilata inizierà con la presentazione di un abito da sposa degli Anni ’40 (non verrà indossato per la sua fragilità) per poi proseguire con gli anni ’60, ’70, ’80, sino ad arrivare ai giorni nostri. Alcune delle proprietarie torneranno a indossare il loro abito per rivivere uno dei momenti più belli della loro vita.
Non mancherà la musica come sottofondo per scandire i diversi periodi storici, l’ingresso degli abiti sarà anticipato da una breve presentazione, che comprenderà anche i nomi delle spose, momento questo affidato allo speaker Alessandro Bassoli e infine l’angolo drink e stuzzichini gestito dalla Polisportiva Roveretana. Se volete assaporare la magia della sfilata Sì lo voglio l’appuntamento è al PAC presso la biblioteca comunale, in Viale G. Di Vittorio a Novi di Modena sabato 12 ottobre, alle 18. L’evento è inserito all’interno della 40° edizione della Fera D’Utober e organizzato dal gruppo Il gazebillo delle streghe composto da Antonella Bacchiega, Paola Ghidoni e Simonetta Salvaterra.
