Ci sono sei gruppi interessati a rilanciare il sito di Mirandola della società bio-medicale Bellco. E’ quanto emerso, dal tavolo di crisi dedicato all’azienda modenese – produttrice di filtri per la emo-filtrazione e apparecchiature per dialisi di proprietà di Mozarc Medical – al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il confronto alla presenza dei vertici aziendali, degli enti locali e dei rappresentanti delle segreterie confederali e di categoria nazionali e territoriali di Cisl e Cgil – che fa seguito quello dello scorso luglio – è stato presieduto dal sottosegretario con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto e, spiega lo stesso Mimit in una nota, ha visto la proprietà, “affiancata dalla società di advisory Sernet” evidenziare “come siano già pervenute sei manifestazioni di interesse per rilevare il sito di Mirandola che realizza macchine per dialisi”.
A giudizio del ministero il percorso di “industrializzazione dello stabilimento dovrà concretizzarsi in un progetto di rilancio di alta qualità del ramo oggetto di vendita e dovrà tenere conto dei livelli occupazionali ed essere coerente con la specializzazione produttiva”. Da parte del Mimit, infine, “la raccolta di ulteriori manifestazioni di interesse proseguirà per tutto il mese di ottobre e i tavoli di monitoraggio sullo stato di avanzamento del rilancio del sito avverranno in sede ministeriale sino a conclusione positiva della vertenza”. In particolare viene sottolineato dai sindacati, “dallo scouting dell’advisor è emerso che tre proposte non vincolanti provengono da realtà italiane e altre tre dal perimetro europeo. Proprio dall’Italia arriva il progetto che al momento l’advisor considera più promettente. L’obiettivo è il mantenimento della piena occupazione, comprendendo tutti i lavoratori, diretti, in appalto e somministrati. Entro il 30 di novembre le aziende interessate dovranno presentare il piano industriale. Subito dopo verrà riconvocato il tavolo di monitoraggio al Mimit”, concludono Filctem-Cgil e Femca-Cisl.
Nella vertenza in corso “per assicurare alla ex Bellco un futuro solido occorre trovare in tempi rapidi la migliore soluzione possibile, una soluzione di qualità e di carattere industriale e non finanziario. Quindi, ora occorre accelerare per definire una reindustrializzazione seria del sito che garantisca continuità produttiva di una realtà strategica per il biomedicale dell’Emilia-Romagna e del Paese e ne salvaguardi, al contempo, l’occupazione” ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla.
“Un tavolo positivo in cui è emersa ancora una volta una volontà comune, a cui oggi si è affiancato anche un importante contributo tecnico dell’advisor incaricato, che ha presentato un un report molto incoraggiante – se si considerano i tempi stretti con cui ha lavorato – 31 contatti attivi e 6 manifestazioni di interesse già formalizzate, tra cui quelle di due aziende del settore biomedicale, una visita dell’azienda già realizzata e altre 4 in programma a stretto giro, a cui nelle prossime settimane faranno seguito le proposte di piano industriale, per arrivare a fine gennaio con le offerte vincolanti”, ha commentato il Sindaco di Mirandola Letizia Budri a margine dell’incontro.
Intanto i vertici di Mozarc Medical hanno anche annunciato che la produzione proseguirà a pieno ritmo (quattro linee produttive), viste le commesse in possesso a ora, fino a gennaio 2025 mentre da febbraio sarà ridotta al 25 per cento (una linea su quattro).
L’advisor ha anticipato che il percorso di ricerca di investitori, benché ancora in una fase iniziale, ha già registrato numerosi soggetti, industriali e finanziari, circa una trentina, interessati alla reindustrializzazione dell’azienda di Mirandola. Attrattività dovuta alla camera bianca di 4mila metri quadrati e all’alta specializzazione dei lavoratori in forza all’ex Bellco.