THD compie vent’anni, inaugura una nuova sede a Correggio e guarda alle sfide del futuro

THD, leader nel mercato del medical device per la diagnosi e il trattamento della patologia emorroidaria, taglia il traguardo dei 20 anni e si trasferisce in un nuovo headquarters in via per Carpi, 15/b a Correggio. L’azienda è nota per aver brevettato un dispositivo per la chirurgia mini-invasiva, denominato THDR Doppler che ha letteralmente rivoluzionato la modalità di intervento: niente più taglio di tessuti e dolore post operatorio per il paziente. Oggi THD è una realtà solida: presente in 50 Paesi e con sedi negli States e nel Regno Unito, continua a crescere e a investire per guardare al futuro con fiducia. “Noi amiamo le sfide, perchè vincerle è ciò che ti può portare lontano” ha dichiarato l’amministratore delegato Filippo Bastia.

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Filippo Bastia e Alessandro Spaggiari

THD, leader nel mercato del medical device per la diagnosi e il trattamento della patologia emorroidaria, taglia il traguardo dei 20 anni e si trasferisce in un nuovo headquarters in via per Carpi, 15/b a Correggio. L’azienda è nota per aver brevettato un dispositivo per la chirurgia mini-invasiva, denominato THDR Doppler che ha letteralmente rivoluzionato la modalità di intervento: niente più taglio di tessuti e dolore post operatorio per il paziente.

A festeggiare questa storia imprenditoriale di successo, domenica 15 settembre, c’erano il sindaco di Correggio Fabio Testi, l’onorevole Ilenia Malavasi, il maresciallo dei Carabinieri Vito Lo Monaco, il vescovo Erio Castellucci e numerosi medici specialisti in proctologia arrivati anche da Oltreoceano. A fare gli onori di casa l’ingegner Filippo Bastia, amministratore delegato di THD: “l’idea – ha spiegato – era quella di coniugare progettazione tridimensionale e prototipazione rapida, correva l’anno 1999. Poi, un giorno, alla mia porta bussarono Michele Tonon e Carlo Tagariello, stimato proctologo di Bologna. Mi domandarono se potevo aiutarli a trattare le emorroidi. Basito e anche un poco imbarazzato chiesi loro di cosa stessero parlando. THD nacque allora e, ispirati dalla pubblicazione scientifica del Professor Morinaga, medico vascolare giapponese, iniziammo a fare ricerca e progettazione di prototipi”.

Parola d’ordine? Il claim ideato dal fotografo e comunicatore Roberto Pagliani: Why be aggressive? “Il concetto di mini invasività – prosegue Bastia – è da sempre il mantra che ha guidato la nostra avventura resa possibile dall’incontro, nel 2004, con Alessandro Spaggiari. Oggi THD è una realtà solida: presente in 50 Paesi e con sedi negli States e nel Regno Unito continua a crescere e a investire per guardare al futuro con fiducia.

Filippo Bastia

“Ad accompagnarci nel nostro fare quotidiano vi sono onestà, passione e competenza. Siamo entusiasti ed emozionati di inaugurare questa sede che ci consentirà di offrire un servizio più efficiente e di investire ulteriormente nello sviluppo del nostro team e delle nostre attività”, ha dichiarato Filippo Bastia. “Il futuro – ha continuato – vogliamo scriverlo ancora noi e per questo stiamo lavorando a importanti progetti che si avvarranno di robotica e soprattutto di intelligenza artificiale per essere al fianco dei chirurghi e aiutarli, ad esempio, a individuare le zone più a rischio di cancro. L’intento di THD è anche quello di estendere i suoi prodotti al trattamento delle patologie della cervice uterina. Noi amiamo le sfide, perchè vincerle è ciò che ti può portare lontano”.

Prima del taglio del nastro e della benedizione dello stabile da parte di monsignor Castellucci, Bastia ha voluto chiamare sul palco i collaboratori che, con immutata passione, continuano da vent’anni a rendere grande la storia di THD. “A voi va il mio grazie più sincero”, ha concluso l’ingegnere.

Jessica Bianchi