Il Madagascar ha un posto nel nostro cuore

Con una gran festa il gruppo dei volontari è stato accolto dalla famiglia di Vivien, il quindicenne che, grazie alla generosità di tanti carpigiani, ha potuto sottoporsi all’operazione per la rimozione di un lipoma sotto la spalla. Sta bene e la cicatrice ormai non si vede nemmeno più. GUARDA TUTTE LE FOTO

0
2647

Non è stata una vacanza e lo sapevano ancor prima di partire. L’esperienza di volontariato in Madagascar con Play4Mada ha consentito a Martina Loschi, a Silvia Gozzi e ai suoi figli Leonardo e Ludovica, di avvicinare la realtà di uno dei paesi più poveri del mondo. A Tulear, dove si trova il centro sportivo Play4Mada e dove Aid4Mada porta avanti le attività della scuola, “ci siamo sempre mossi su un mezzo e affiancati dai volontari a garanzia della nostra sicurezza, non c’è stato alcun pericolo e non abbiamo avuto alcun imprevisto. Tutto è filato liscio” raccontano al ritorno.

La scuola di Tulear che oggi accoglie 1600 bambini di scuola d’infanzia e primaria è il centro nevralgico di Aid4Mada. “Ci hanno raccontato che all’inizio la frequenza era irregolare e meno numerose le famiglie che mandavano i bambini affinché potessero avere un pasto. Progressivamente sono state introdotte le regole, a partire dal registro di classe, e oggi questa è una vera e propria scuola, con un’ infermeria e una grande mensa, in grado anche di soddisfare i bisogni primari dei bambini fornendo due pasti al giorno e garantendo una doccia prima di rientrare a casa. Di recente, hanno aperto una classe per bambini con disabilità ed è già un grande salto di qualità di vita anche in assenza di diagnosi e percorsi di riabilitazione. Io vorrei poterli aiutare sotto questo punto di vista” ci dice Silvia.

Insieme ai volontari, come in una catena di montaggio, hanno preparato il sacchetto del progetto partage (condivisione) di Aid4Mada: ogni mese viene consegnato ai bambini e contiene qualcosa da mangiare (legumi, riso), saponette, detersivi… “Ne abbiamo confezionati 432 e sono tra le tante forme di sostegno più importanti promosse dall’associazione. A differenza dell’adozione a distanza che è più impegnativa, per aderire al progetto partage bastano cinque euro. Abbiamo partecipato a una giornata della campagna per l’igiene e ci siamo resi conto di quanta strada siano costretti a fare (almeno dieci chilometri) più volte al giorno per raggiungere l’acqua. Nei villaggi in cui Aid4Mada ha realizzato i pozzi è cambiata la vita alle persone come ci ha detto un capo villaggio di 90 anni che non finiva mai di ringraziare e continuava a parlare di miracolo”.

Nemmeno la giornata al mare ha risollevato gli animi. “Madame, madame” era il modo che avevano i bambini per attirare l’attenzione e cercare di vendere qualcosa o rimediare qualcosa da mangiare. “Una delle prime cose che ci hanno detto è stata di non dare soldi ai bambini perché poi diventano vittime di adulti disperati che non si fanno scrupoli a derubarli”.

Il viaggio dal 22 luglio all’8 agosto è stata anche l’occasione per ammirare la natura del Madagascar. Entusiasti Leonardo e Ludovica che raccontano di tuffi in cascate dall’acqua gelida, lemuri, balene, camaleonti e zebù, i bovini con la gobba e le grandi corna tipici del Paese. “Abbiamo mangiato zebù in tutte le salse” sorridono. Si sono divertiti a giocare a basket con i bambini malgasci e Giorgia Sottana, la campionessa di basket tra i promotori di Play4Mada a cui è stato consegnato tutto il materiale raccolto a Carpi, 120 chili tra indumenti e scarpe che hanno generato salti di gioia tra i piccoli giocatori che, grazie alla generosità di tanti, possono finalmente giocare con una divisa uguale per tutti. Ludovica ha festeggiato il suo nono compleanno con un dolcetto, lasciando alla scuola un banco con inciso il suo nome.

Con una gran festa il gruppo dei volontari è stato accolto dalla famiglia di Vivien, il quindicenne che grazie alla generosità di tanti carpigiani e a quanto raccolto da Loto Centro Riabilitativo di Budrione di Carpi in occasione dell’iniziativa Artigianato Donna, ha potuto sottoporsi all’operazione per la rimozione di un lipoma sotto la spalla. Sta bene e la cicatrice ormai non si vede nemmeno più.

“Quando i tuoi occhi vedono e le tue mani toccano certe cose si ribaltano anche le priorità che finora hai avuto. Bambini di due anni che trascorrono le giornate a cercare di sopravvivere e col sorriso cercano di arrivare al giorno dopo mentre noi rincorriamo cose futili. La situazione è ulteriormente peggiorata con l’arrivo della tecnologia, non sono più fuori dal mondo e sanno benissimo come sta la gente fuori dal Madagascar. Questa finestra sul mondo ha anche contaminato i loro pensieri e l’integrità della cultura malgascia”.

L’impegno di Martina e Silvia non si esaurisce con il viaggio e per il Madagascar hanno promosso l’evento ‘Miara’ (Insieme) il prossimo 15 settembre con l’obiettivo di poter sostenere l’adozione a distanza di un bambino con disabilità.

Sara Gelli

 

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp