Dopo un anno di assenza torna la storica indagine di Federconsumatori Modena sui prezzi praticati negli ipermercati e supermercati della grande distribuzione della provincia di Modena. Sono ormai passati trent’anni dalla prima edizione e sono cambiati i consumi e le proposte commerciali. Alla crescita vorticosa dei prezzi i consumatori hanno risposto con una minore fedeltà a una sola insegna, cercando le offerte ma allo stesso tempo dubitando del loro effettivo peso. Cresce la quota di mercato dei discount, che a livello nazionale ha raggiunto il 23%, con ritmi di crescita impressionanti soprattutto al Sud, dove in alcune regioni si è superato il 40%, mentre in Emilia Romagna e a Modena siamo ancora al di sotto della media nazionale. In tutta la grande distribuzione cresce in modo rilevante il consumo di prodotti a marchio dell’insegna, ormai al 31,5% del mercato (discount compresi). Siamo lontani anni luce dalla grande crescita di superfici commerciali che ha caratterizzato per decenni la nostra provincia. Una crescita che oggi è modesta, concentrata in alcuni Comuni (Carpi, Castelfranco) e nell’area Discount. Sono poche le ristrutturazioni profonde della rete esistente, mentre si assiste alla riduzione dimensionale delle superfici più grandi. Allo stesso tempo non sono poche le chiusure di strutture commerciali medie e piccole, a volte sguarnendo Comuni e quartieri, mentre alcuni progetti di grandi strutture sono fermi. Un fenomeno nazionale, in parte frutto degli eccessi passati, che però congela la situazione esistente, rendendola davvero poco dinamica e poco favorevole ai consumatori. In questo senso Federconsumatori segnala tra gli effetti, la riduzione della tensione competitiva tra le insegne, con addensamenti nelle classifiche ed il forte restringimento del differenziale tra l’insegna coi prezzi più bassi e quella coi prezzi più alti.
Sempre meno abbiamo competizione tra le insegne storiche; oggi per Coop, Conad e Esselunga la “lepre”, il soggetto da inseguire, sono diventati i discount.
Sono gli ipermercati di Coop Alleanza (+11,4%) a far registrare i dati migliori, in particolare Formigine (+9,1%), Castelfranco (11,2%) e Sassuolo (11,5%). Venendo ai supermercati è Coop (+11,4, stesso dato degli Iper) a registrare nel biennio gli aumenti più contenuti, mentre i dati peggiori sono di Esselunga (+19,6%) e Unes (21,1%). Si restringono le differenze tra aree territoriali. Nella performance complessiva anche quest’anno, dopo la sorpresa del 2022, si conferma al primo posto il distretto delle Terre d’Argine, grazie al buon risultato nei segmenti Grandi Marche, Primi Prezzi e prodotti freschi. Un dato sul quale ha certamente influito la vivacità negli ultimi anni della rete commerciale.
Il distretto ceramico, che per diversi anni è stato il più conveniente, è alla pari delle Terre d’Argine per ciò che riguarda le Grandi Marche, ma arranca negli altri segmenti esaminati. Restano inspiegabili differenze in alcuni distretti, come l’Area Nord, che deve essere “attenzionata” sul fronte prezzi. Non bene la città di Modena che è in testa sulle Private Label, ma registra un dato discreto nelle Grandi Marche e modesto su primi prezzi e prodotti freschi. Su Modena, va ricordato, pesa il dato negativo della rete tradizionale, di quartiere, non compensato a sufficienza dai buoni risultati dei due maggiori Iper a insegna Coop. A Modena si continuano a registrare i prezzi più alti nella rete discount, con il Lidl del capoluogo che ha prezzi più elevati del 5% rispetto a quello di Carpi. Il Comune più conveniente della provincia è largamente Fiorano Modenese; dei 18 Comuni da noi esaminati l’ultimo per livello di prezzi è Bomporto, che nel segmento grandi Marche è distante quasi 20 punti percentuali da Fiorano. In tre delle quattro tipologie di prodotti esaminati gli ipermercati prevalgono nei prezzi (grandi marche, private label, freschi), mentre la quarta (primi prezzi) è guidata ovviamente dai discount. Si può quindi dire che nonostante la crisi del formato Iper è in queste strutture che mediamente si trovano i prezzi più contenuti. Sulle Grandi Marche bene Coop, delude Esselunga, male Conad. E’ Coop a registrare nettamente i dati migliori, sia negli Iper che nei supermercati, mentre in questo segmento è deludente il comportamento di Esselunga, in particolare della struttura di Modena (non nuova a dati negativi) e soprattutto del sistema Conad. Dopo la sorprendente vetta del 2022, con la scelta di avere in ogni Comune capo distretto un negozio con i prezzi migliori, Conad crolla nella fascia centrale ed in quella bassa, dove si trova il proprio unico ipermercato, ad una distanza superiore ai 5 punti dagli Iper di Coop Alleanza. Unica eccezione Mirandola, dove Conad compete alla pari con Coop, anche per i prezzi elevati di quest’ultima insegna. Sulle Private label ottimo Conad, bene Coop, male Esselunga. Decisamente Conad sembra puntare tutto su di un segmento, quello dei prodotti a proprio marchio, in crescita da tempo. Ma si tratta di un gruppo di prodotti ancora minoritario, rispetto alle Grandi Marche. Nel gruppo di testa troviamo quattro negozi Conad ai primi posti, seguiti a poca distanza dagli Ipercoop. Come prevedibile lontanissima Esselunga, da sempre poco attiva su questo segmento di prodotti. Sui primi prezzi vincono largamente i discount, bene Coop, delude Esselunga, molto male Conad. Classifica ovviamente dominata dai discount, e molto ristretta in alto: vince Lidl, tallonata da Eurospin. Il punto vendita più economico è il Lidl di Carpi, appaiato al Lidl di Finale Emilia. I dati peggiori sono quelli di MD, sorpassata anche da catene tradizionali. Nella classifica dei negozi non specializzati va segnalato il buon risultato degli Ipermercati Coop e di alcuni negozi della stessa insegna, mentre Esselunga si trova a metà classifica. Molto male, sul fronte dei prodotti a basso prezzo, il dato di Conad, a 20/30 punti di distanza dai diretti concorrenti. Sui prodotti freschi tra gli ipermercati vince Iperfamila di Fiorano, bene Esselunga Soliera (meno bene Modena e Sassuolo), quindi Coop e Conad. Eccessive le differenze tra gli ipermercati di Coop Alleanza, con 15 punti di differenza tra Portali e Sassuolo.
Famila fa bene ovunque è presente, in ambito Grandi Marche; oltre che nel Distretto ceramico è prima nel Frignano, ed è a poca distanza da Coop nel Sorbara e Carpi. Nei fatti Famila è diventata il terzo soggetto del commercio modenese (non ci riferiamo ai fatturati, che non conosciamo), scalzando Esselunga, che non solo ha meno punti vendita, ma che sul fronte prezzi è lontana dal soggetto che è stato, capace di influire in profondità nel mercato modenese. Sigma non combatte più, da molto tempo, la battaglia dei prezzi, concentrandosi su qualità e servizio; ma distanze che vanno trai 20 ed i 40 punti rispetto al primo in classifica sono francamente eccessive. In caduta libera invece Unes di Modena (U2) che nel passato aveva registrato buone performance.
La catena dell’anno è Coop Alleanza, che si esprime bene in tutti i segmenti misurati: evoluzione dei prezzi, ipermercati, supermercati, tipologie di prodotti. Nonostante la crisi del formato, gli Ipercoop, oggetto di diverse ristrutturazioni negli anni, sono generalmente le strutture con i prezzi più contenuti.