Lo scenario non è più quello “apocalittico” del 2022, annus horribilis della siccità, ma i sedimenti e i detriti del Grande Fiume, trasportati a valle lungo l’asta del Po a seguito delle abbondanti piogge cadute negli ultimi mesi in Pianura Padana, creano ancora criticità evidenti anche in condizioni di abbondanza idrica all’impianto idrovoro di presa di Boretto gestito dall’Emilia Centrale in convenzione con il Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po, infrastruttura che ha sempre garantito all’agricoltura del territorio un continuo approvvigionamento di acqua a beneficio delle produzioni locali – serve infatti 150 mila ettari di coltivazioni nei territori del Reggiano, del Modenese e del Mantovano (in quest’ultimo la quasi totalità è in capo al Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po) – e che vive spesso situazioni di difficoltà proprio per il suo posizionamento lungo l’alveo e per il lento, ma progressivo, movimento del corso del fiume.
Quest’anno però, oltre alla movimentazione di inerti con escavatori davanti all’impianto stesso, caratteristica delle annate di maggiore stress idro-meteo-climatico – un’attività che sovente vede impegnati i due Consorzi di bonifica – si sta rilevando molto utile, anche a dimostrazione di un rinnovato rapporto di collaborazione tra enti, l’intervento effettuato da una delle motodraghe di AIPo, l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po che ha competenza sulla gestione dei sedimenti lungo l’asta navigabile ma che, in questi giorni, nel caso specifico, sta lavorando anche per liberare dai recenti accumuli di sabbia la presa a fiume dei due Consorzi di Bonifica e rendere pienamente operativo l’esistente impianto che alimenta la rete irrigua consortile: un’opera indispensabile che AIPo sta svolgendo grazie all’intervento delle proprie squadre e che, di fatto, consente il prelievo di acqua per le campagne, evitando la formazione di quell’estensione sabbiosa che ne impedirebbe il pompaggio. Sono infatti sessanta i metri cubi al secondo che l’impianto di Boretto è autorizzato a prelevare, in virtù delle concessioni di derivazione in essere; di questi, quaranta metri cubi sono destinati all’Emilia Centrale e venti metri cubi alle Terre dei Gonzaga in destra Po.
La draga – di proprietà della Regione Emilia-Romagna e concessa in uso ad AIPo per la gestione della via navigabile di Po – completerà a breve le operazioni di scavo e poi stazionerà a Boretto fino alla fine di luglio per effettuare eventuali ed ulteriori interventi qualora se ne presenti la necessità. L’attività in corso di svolgimento è sperimentale ma, vista l’estrema importanza dell’opera di presa, AIPo e i Consorzi di bonifica stanno valutando la possibilità di formalizzare un accordo per intervenire congiuntamente anche negli anni futuri.