Un corso di formazione per acquisire una nuova importante competenza, ovvero l’utilizzo dell’ecografo da parte del personale infermieristico, con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza e la presa in carico del paziente. Lo ha sostenuto nei giorni scorsi l’équipe multiprofessionale dell’Unità operativa complessa di Medicina Interna dell’Ospedale Ramazzini di Carpi diretta dal dottor Fabrizio Turrini: il corso, condotto da un team di medici e infermieri esperti, ha permesso agli infermieri di acquisire competenze fondamentali nell’utilizzo dell’ecografo per la valutazione dei pazienti in alcune procedure specifiche, come ad esempio la venipuntura ecoguidata.
Attraverso lezioni teoriche e sessioni pratiche, gli infermieri hanno potuto apprendere non solo l’uso tecnico dell’ecografo, ma anche l’interpretazione delle immagini per identificare segni clinici rilevanti connessi con la pratica assistenziale quotidiana.
L’iniziativa rappresenta un passo significativo verso l’integrazione multidisciplinare tra medici e infermieri. Lavorare insieme durante la formazione ha rafforzato il team contribuendo a realizzare una comunicazione più efficace e collaborare meglio per il benessere del paziente.
Infatti, i vantaggi di questa formazione si riflettono direttamente sulla qualità dell’assistenza ai pazienti: con infermieri qualificati nell’uso dell’ecografo a scopo assistenziale, è possibile effettuare valutazioni rapide e congiunte al letto del paziente, aumentando la qualità e la tempestività delle cure.
“L’ecografo è uno strumento importante in ambito assistenziale, molto utile ad esempio per il posizionamento dei cateteri. Formare gli infermieri su questo fronte – sottolinea Alessio La Monica, dirigente Professioni sanitarie del Distretto di Carpi – significa migliorare la rapidità e l’efficacia della risposta clinica. La formazione ecografica per infermieri è una tappa importante nel percorso verso una sanità sempre più integrata e collaborativa. Questa iniziativa non solo arricchisce le competenze degli infermieri, ma rafforza anche la sinergia tra diverse figure professionali, con un impatto positivo sul servizio offerto ai pazienti”.
“L’ecografia bedside è una metodica preziosa, oggi facilmente disponibile – aggiunge il dottor Turrini – e deve essere patrimonio condiviso tra medici e infermieri per amplificare e migliorare le performance tecniche e specialistiche al letto dei pazienti, garantendo precisione, accuratezza e tempestività nella assistenza quotidiana”.