Caregiver, serve una legge nazionale equa e inclusiva

L’Associazione Carer ETS è stata ascoltata in Commissione Affari sociali della Camera. “E’ necessario giungere in tempi brevi – ha sottolineato la carpigiana Loredana Ligabue, segretaria Carer Ets - a una Legge nazionale organica, inclusiva ed equa di riconoscimento e sostegno ai caregiver familiari, consentendo loro una conciliazione tra esigenze di vita, di cura e di lavoro”.

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Loredana Ligabue

L’Associazione Carer ETS è stata ascoltata in Commissione Affari sociali della Camera in merito a Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno dell’attività di assistenza e di cura svolta dal caregiver famigliare.“E’ necessario giungere in tempi brevi – ha sottolineato la carpigiana Loredana Ligabue, segretaria Carer Ets – a una Legge nazionale organica, inclusiva ed equa di riconoscimento e sostegno ai caregiver familiari, consentendo loro una conciliazione tra esigenze di vita, di cura e di lavoro”.

Carer ha evidenziato l’importanza di: una definizione del caregiver ampia ed inclusiva; una esplicitazione del ruolo del caregiver centrata sulla dimensione/relazione affettiva, di supporto e accompagnamento, integrativa (non sostitutiva) di figure professionali nella attività di cura e di cure; un riconoscimento del caregiver, con assenso della persona assistita, da effettuarsi da parte dei servizi territoriali; un sostegno a tutele crescenti in base all’effettivo carico di cura individuato nel Piano assistenziale, integrando l’intervento statale con i provvedimenti delle Regioni. (informazione, formazione sollievo, supporto psicologico, copertura previdenziale e facilitazioni per il riconoscimento delle competenze e l’accesso allo studio e al lavoro, assegno di cura; un finanziamento della legge adeguato e coerente alla dimensione sociale della realtà della cura a domicilio a lungo termine nella disabilità e nella non autosufficienza.

Sulla base di proposte riportate in audizione tese a limitare la definizione dei caregiver ai soli conviventi, Ligabue ha ribadito che  Il tema della cura familiare – stante la pur comprensibile pressione del dolore e della rabbia dei caregiver conviventi – non può essere preclusivo rispetto a coloro che  svolgono funzioni di cura continuativa verso propri cari senza essere necessariamente conviventi. Ligabue ha sostenuto con forza l’esigenza che il Legislatore affronti questo tema cruciale per il nostro welfare con una visione strategica e aperta, capace di guardare al futuro della cura, in grado di rispondere in modo articolato ai bisogni di milioni di persone nel contesto evolutivo delle patologie che affliggono i loro cari. “L’auspicio – ha ribadito Ligabue – è che il confronto in Commissione Affari sociali consenta di pervenire a una Legge unitaria che riconosca diritti del caregiver basati su inclusione, uguaglianza sociale, risorse adeguate”.