Diminuiscono (del 19%) gli accessi di codici bianchi e verdi nei Pronto soccorso modenesi

In sei mesi di attività i Cau modenesi hanno visitato complessivamente oltre 20mila persone, di cui 5.091 in quello di Carpi (57 gli accessi medi giornalieri), di questi il 91% è stato trattato nel Centro di assistenza e urgenza e poi inviato al medico curante per il confronto sulla terapia prescritta. Nella nostra città il tempo medio di attesa tra l’accesso e la visita è di 55 minuti leggermente al di sopra della media regionale (45 minuti).

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Ha ufficialmente spalancato le porte lo scorso 9 aprile, con un obiettivo ambizioso: alleggerire la pressione sul Pronto Soccorso, assorbendo i codici a bassa complessità. Stiamo parlando del Cau – Centro di assistenza e urgenza di Carpi, uno dei 42 sorti in Emilia Romagna e inaugurato al piano terra del Ramazzini, accanto alla farmacia ospedaliera. Ma come sta rispondendo la cittadinanza? Il servizio è frequentato? Da chi? E, soprattutto, il Cau sta centrando lo scopo per cui è nato?

A fare il punto sull’impatto che la riorganizzazione dell’emergenza-urgenza ha avuto sull’intero sistema sanitario emiliano-romagnolo è stato l’assessore alle Politiche per la salute della Regione, Raffaele Donini. “Nei primi cinque mesi dell’anno, i Cau hanno registrato 230mila accessi. Gli obiettivi che ci poniamo, ovvero di completare la rete arrivando a 50 Cau entro la fine del 2024 e di centrare il mezzo milione di accessi in un anno, sono vicini”.

Da gennaio a maggio, i 42 Cau attivi hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi.

“Nello stesso periodo del 2019 – spiega il dottor Mattia Altini, responsabile del Servizio Assistenza Ospedaliera – gli accessi ai Ps ammontavano a circa 800mila (ultimo anno utile in considerazione del fatto che dal 2020 e fino ai primi mesi del 2023 i Ps hanno affrontato l’emergenza legata alla pandemia), dopodiché in tutto il Paese si è registrata una progressione in continuo aumento del numero di accessi e nel 2023 nella nostra Regione eravamo tornati sostanzialmente ai numeri pre Covid. Nel 2024 siamo scesi a 700mila: non solo abbiamo ridotto gli accessi grazie al contributo dei Cau ma abbiamo spezzato la dinamica di incremento. La traiettoria è quella giusta: l’Italia intera sta guardando con interesse a questo innovativo modello di sanità”.

In provincia di Modena, dove sono attivi i Cau di Castelfranco Emilia, Finale Emilia, Fanano, Modena e Carpi, gli accessi di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso sono diminuiti del 19% (passando da 153 a 124). In sei mesi di attività i Cau modenesi hanno visitato complessivamente oltre 20mila persone, di cui 5.091 in quello di Carpi (57 gli accessi medi giornalieri), di questi il 91% è stato trattato nel Centro di assistenza e urgenza e poi inviato al medico curante per il confronto sulla terapia prescritta. Nella nostra città il tempo medio di attesa tra l’accesso e la visita è di 55 minuti leggermente al di sopra della media regionale (45 minuti).

Complessivamente nelle strutture regionali lavorano 480 medici, di cui la metà è ancora in formazione specialistica mentre le principali cause per cui i cittadini vi si rivolgono sono invece lesione o dolore agli arti e contusioni, tosse, congestione, mal di gola o febbre, dolore addominale, eritema/problemi cutanei, lombalgia, otalgia, richiesta di prescrizione e cefalea/emicrania.

Jessica Bianchi