Primaria Anna Frank, “no alle classi pollaio”

“Attualmente il numero e l'ampiezza degli ambienti del plesso risultano deficitari a garantire un'adeguata accoglienza di tutti gli alunni. Ciò comporta non solo difficoltà logistiche nell'organizzazione delle classi, ma anche potenziali rischi per la sicurezza e la qualità metodologica del rapporto insegnamento-apprendimento”. E’ questo l’incipit della lettera che i docenti della Scuola primaria Anna Frank hanno inviato al dirigente scolastico Mantovani.

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“Attualmente il numero e l’ampiezza degli ambienti del plesso risultano deficitari a garantire un’adeguata accoglienza di tutti gli alunni. Ciò comporta non solo difficoltà logistiche nell’organizzazione delle classi, ma anche potenziali rischi per la sicurezza e la qualità metodologica del rapporto insegnamento-apprendimento. In alcune classi il numero di alunni è sovrabbondante rispetto alle capacità volumetriche ottimali delle aule, rendendo difficile per i docenti mantenere un ambiente di idonei rapporti di scambi e relazioni efficaci e serene durante le attività didattiche e ricreative”. E’ questo l’incipit della lettera che i docenti della Scuola primaria Anna Frank hanno inviato al dirigente scolastico Tiziano Mantovani. Particolarmente rilevante, sottolineano gli insegnanti, è anche l’aumento degli alunni con Bisogni educativi speciali e con disabilità motorie e problemi cognitivi. “Questa situazione, seppur positiva in termini di inclusioni, – scrivono – pone situazioni complesse per realizzare la concreta integrazione in una tale carenza di opportunità organizzativa di spazi proporzionati, fondamentali per il funzionamento del tempo scuola in cui suddividere le compresenze dei docenti”. Richiesto anche un “un intervento incisivo” da parte dell’Amministrazione Comunale, “per adeguare lo stabile alle nuove esigenze, ovvero maggiore utenza e crescita di richiesta del tempo pieno”. Nel mirino finisce anche il servizio di mensa: “attualmente disponiamo di un solo spazio per la mensa e i bambini che usufruiscono del servizio sono in netto aumento progressivo ogni anno. Infatti, una forte criticità è rappresentata dall’impossibilità futura di utilizzare in modo polivalente il laboratorio di musica attiguo che è stato fino ad ora sfruttato anche come spazio di refezione aggiuntiva. Non solo non potrà più essere utilizzato come ambiente laboratoriale a gruppi, ma sarà trasformato per legittima e indispensabile urgenza in un’aula morbida di accoglienza per alunni disabili con arredi particolari. Pertanto, il piano del pasto scolastico comporta una riorganizzazione dei turni di mensa che da due diventeranno tre, per permettere a tutti i bambini aderenti di pranzare. Tale soluzione implicherà diverse criticità: ritardi nella consumazione del pranzo, pasti non sempre caldi e una pulizia del refettorio tra un turno e l’altro più complicata e sbrigativa”. Criticità che esigono di essere prese in carico e che richiedono una maggiore attenzione al numero di ingressi per evitare “classi pollaio”.