Un nuovo “campo” di pannelli fotovoltaici sorgerà in via Marchiona ma i residenti non ci stanno

La superficie di terreno occupata dall'impianto sarà di 40mila metri quadrati (e non di 4mila come comunicatoci precedentemente dagli uffici competenti) per una potenza utile di circa 3.700 chilowatt/picco. Un boccone amaro da mandare giù per gli imprenditori, gli agricoltori e i residenti di via Marchiona che hanno deciso di unire le forze e costituire il Comitato La campagna della Marchiona per dire no alla decisione di “una nota azienda locale di collocare in questa zona dei pannelli fotovoltaici con il conseguente danneggiamento delle attività esistenti basate sull’offerta di un ambiente integro e di una campagna coltivata e curata. Produrre energia in modo rinnovabile e sostenibile - sottolinea il comitato - non deve andare a detrimento della conservazione del terreno coltivabile: siamo pieni di strutture che possono ospitare un impianto fotovoltaico”.

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Un nuovo “campo” di pannelli fotovoltaici verrà realizzato nelle campagne di Carpi, fra via Marchiona e il Canale Quinto. Un’area che, seppur classificata come agricola, viene ritenuta idonea dall’attuale normativa statale “all’installazione di impianti fotovoltaici per una quota pari al 100% della superficie in disponibilità del proponente”.  La superficie di terreno occupata dall’impianto sarà di 40mila metri quadrati (e non di 4mila come comunicatoci precedentemente dagli uffici competenti) per una potenza utile di circa 3.700 chilowatt/picco. Quattro ettari di verde inghiottiti da vetro, alluminio, Etilen Vinil Acetato, silicio…

Un boccone amaro da mandare giù per gli imprenditori, gli agricoltori e i residenti di via Marchiona che hanno deciso di unire le forze e costituire il Comitato La campagna della Marchiona per dire no alla decisione di “una nota azienda locale di collocare in questa zona dei pannelli fotovoltaici con il conseguente danneggiamento delle attività esistenti basate sull’offerta di un ambiente integro e di una campagna coltivata e curata. In via Marchiona vi sono un bambuseto, unico a Carpi, varie aziende agricole con colture specializzate di pregio, vigneti biologici per la produzione di aceto balsamico, un’attività di produzione e vendita di verdure biologiche, un B&B, un agriturismo, un sito di rinaturalizzazione agricola con bosco spontaneo e una fattoria con ogni tipo di animali domestici in procinto di divenire fattoria didattica, oltre a due produttori di miele e, da poco, un lavandeto con 26mila piante. E, ancora, la più piccola chiesa di Carpi e numerosi edifici agricoli vincolati per definire questa zona come un unicum nel panorama territoriale. Il territorio di via Marchiona è stato conservato e valorizzato anche in ragione del noto canale di irrigazione Quinto che ha fatto da barriera alla dilagante cementificazione, mantenendone le sue originalità. Tutto questo patrimonio prezioso è ora minacciato dalla possibile installazione di un mega impianto fotovoltaico che danneggerebbe pesantemente l’economia delle attività attualmente presenti. Chi farebbe una scampagnata in un luogo circondato da pannelli fotovoltaici?”.

Perchè il Comune non tutela il paesaggio agrario e lascia che interi campi vengano inghiottiti da impianti fotovoltaici?

“Ad oggi – spiega l’assessore all’Urbanistica, Riccardo Righi gli enti locali sono inermi rispetto a disposizioni governative che consentono di coprire centinaia di ettari di terreno agricolo con impianti fotovoltaici. La Regione Emilia-Romagna sta provando a porvi rimedio ma se il Parlamento non interverrà sulle norme rischiamo di vedere i nostri paesaggi agrari coperti da distese di fotovoltaico a discapito di ambiente, biodiversità e agricoltura, soprattutto se gli impianti saranno di tipo tradizionale (a terra) e non agrivoltaico. È necessario accompagnare una transizione ecologica e passare a un modello sostenibile di produzione di energia, ma servono anche gli strumenti per poter governarne i criteri, e penso a dare precedenza ad aree industriali dismesse o campi di terreno interclusi o non adatti a produzioni di eccellenza. Oggi il nostro territorio, come tanti altri in tutta Italia, è bersagliato da richieste di autorizzazioni ministeriali o regionali, che rispetto alle norme attuali, rischiano di modificare sensibilmente i nostri paesaggi, senza che il Comune possa pronunciarsi in materia. A maggior ragione, in questo momento di grave indecisione, è fondamentale l’impegno e la tenacia di comitati e cittadini come quello La campagna della Marchiona”.

Produrre energia in modo rinnovabile e sostenibile, continua il comitato, “non deve andare a detrimento della conservazione del terreno coltivabile: siamo pieni di strutture che possono ospitare un impianto fotovoltaico”. Pertanto chiosano i rappresentanti del Comitato, “chiediamo che i soggetti politici locali intervengano nei confronti di questo progetto orientando diversamente la scelta effettuata. La società in questione ha ottime performance ambientali ma ottenerle a discapito di un territorio sarebbe certamente un boomerang anche a livello di immagine”.

Jessica Bianchi

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