Carpi, tre pachistani nei guai per reati fiscali e autoriciclaggio

La Guardia di Finanza di Modena ha sequestrato beni per un valore di quasi 550mila euro nei confronti di tre cittadini pachistani residenti a Carpi, indagati, a vario titolo, per reati fiscali e autoriciclaggio. Il sequestro è stato disposto nella fase delle indagini preliminari a seguito dell’indagine condotta dalla Digos di Modena nei confronti dell’associazione per delinquere nota col nome di AK-47 Carpi accusata di estorsioni, lesioni personali, minacce, autoriciclaggio, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

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La Guardia di Finanza di Modena ha sequestrato beni per un valore di quasi 550mila euro nei confronti di tre cittadini pachistani residenti a Carpi, indagati, a vario titolo, per reati fiscali e autoriciclaggio, in quanto titolari o amministratori di due ditte individuali utilizzate per la commissione degli illeciti. Il sequestro è stato disposto nella fase delle indagini preliminari a seguito dell’articolata indagine condotta dalla Digos di Modena, con la collaborazione del Commissariato di Carpi, nei confronti dell’associazione per delinquere nota col nome di AK-47 Carpi accusata di estorsioni, lesioni personali, minacce, autoriciclaggio, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, i cui appartenenti sono stati incarcerati.

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Nel corso delle indagini, la Procura ha delegato i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena per l’esecuzione di accertamenti patrimoniali, in sinergia con il personale della Questura, con particolare riferimento all’analisi della documentazione bancaria relativa ai rapporti tra le società committenti e le imprese individuali riconducibili al capo dell’organizzazione. Sono quindi state ricostruite movimentazioni di somme di denaro superiori a 1 milione e mezzo di euro, relative alle procedure adottate al fine di far pervenire ai lavoratori pagamenti in nero, quantificando l’ammontare delle imposte evase, in quanto tali imprese non presentavano le dichiarazioni ai fini IVA, e delle somme provento dei delitti fiscali e delle attività di caporalato che sono state reimpiegate in attività economiche, finanziarie e imprenditoriali. All’esito di tali accertamenti si è proceduto con il sequestro di due immobili e due garage, ubicati nel comune Carpi e risultati di proprietà dei tre indagati, per un valore di quasi 250mila euro.

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