Suonerà la mattina di lunedì 16 settembre la campanella del rientro a scuola per gli oltre cinquecentomila studenti dell’Emilia-Romagna, mentre l’ultima giornata di lezioni sarà il 6 giugno 2025.
Il via libera al calendario dell’anno scolastico 2024-2025 è arrivato dalla Giunta regionale e riguarda sia le classi del primo ciclo di istruzione (elementari e medie), sia quelle del secondo ciclo del sistema di istruzione (superiori) e formazione (IeFP).
Le lezioni saranno sospese in occasione della commemorazione dei defunti, 2 novembre 2024, delle vacanze natalizie dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 e delle vacanze pasquali dal 17 al 22 aprile 2025.
Il calendario scolastico 2024-2025 è stabilito dalla Giunta regionale in attuazione di quanto disposto con la propria deliberazione 353 del 2012, condiviso con il Comitato di Coordinamento Istituzionale che è sede di partenariato e di collaborazione istituzionale fra Regione, Province e Comuni, in merito alle politiche per l’istruzione, la formazione e il lavoro.
La deliberazione individua sempre il 15 settembre come data di inizio delle lezioni, a meno che non ricada di sabato o domenica come quest’anno: nel qual caso si slitta al primo giorno lavorativo successivo. La stessa delibera, applicata da 13 anni, prevede che ogni anno scolastico si concluda il 6 giugno, con la possibilità – se la data ricade di sabato o domenica – di anticipare la chiusura al giorno lavorativo precedente quello festivo o posticiparla, se necessario, per garantire la soglia dei 205 giorni di attività didattiche.
La normativa nazionale, infatti, stabilisce che l’anno scolastico debba contare non meno di 200 giorni di attività didattica, oltre a un significativo numero di giorni per lo svolgimento di ulteriori programmi didattici e educativi. Nell’ambito delle proprie competenze, la Regione Emilia-Romagna ha fissato in cinque giorni aggiuntivi il periodo per gli interventi didattici ed educativi: le giornate complessive sono dunque 205. Le Autonomie scolastiche potranno articolare i giorni aggiuntivi anche in termini di ore, quantificate in misura forfettaria in numero di 30.
Confermata anche la facoltà per le scuole dell’infanzia (3-6 anni) di anticipare la data di avvio e di posticipare quella di fine attività didattiche, con le modalità e nei limiti previsti dalla delibera della Regione: la scelta deve essere in linea con le finalità del Piano dell’offerta formativa e le decisioni degli organi collegiali della scuola interessata e richiede l’intesa con il Comune d’appartenenza.