Emergenza abitativa, deserta la gara per il recupero dell’ex casa delle suorine di via Molinari

Delle quindici aziende sorteggiate, tra le 90 che avevano manifestato un interesse, solo due hanno presentato una proposta e la documentazione ma, purtroppo, nessuna aveva i requisiti richiesti.

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Tra i progetti finanziati coi fondi del Pnrr – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vi è anche quello legato all’ex Casa delle Suorine di via Guido Molinari. La riqualificazione dello stabile verde che per anni ha ospitato le suore che prestavano la propria opera all’interno dell’Ospedale Ramazzini per dare sollievo ai malati è di proprietà dell’Asp – Azienda di servizi alla persona dell’Unione Terre d’Argine e da tempo veniva impiegata come deposito a causa degli ingenti lavori di ristrutturazione di cui necessita. Per rispondere, seppure in parte, alla crescente emergenza abitativa che caratterizza la nostra città e mettere così l’immobile a disposizione di persone in difficoltà che non riescono ad accedere al mercato libero dell’affitto era stata indetta una gara per l’aggiudicazione dell’intervento di recupero. L’intervento, il cui progetto risale all’agosto 2023, può contare su uno stanziamento di 772mila euro, 597mila dei quali per i lavori, interamente coperto dal Pnrr. Delle quindici aziende sorteggiate, tra le 90 che avevano manifestato un interesse, solo due hanno presentato una proposta e la documentazione ma, purtroppo, nessuna aveva i requisiti richiesti. I tempi sono stringenti dal momento che la chiusura della progettazione è fissata per il 2024 ed entro il 2026 è previsto il rendiconto, in caso contrario il finanziamento già accordato andrà perduto ma l’assessore alle politiche sociali del Comune di Carpi, Tamara Calzolari è ottimista: “faremo di tutto per dare gambe al progetto nei tempi stabiliti dal Ministero e mettere questi spazi a disposizione dei nostri cittadini. In via di somma urgenza la gara resta pertanto aperta per reperire ulteriori proposte. La partita ha subito una battuta d’arresto ma nulla è ancora perduto”.

Jessica Bianchi

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